SAN SALVO – Circa 50 cani ospitati nella struttura comunale di San Salvo, in località Prato, saranno trasferiti nel canile di Lecce dei Marsi, a 200 chilometri di distanza. La decisione è stata presa dall’amministrazione comunale in seguito a un’ispezione del servizio veterinario della Asl, che ha ritenuto necessario interdire la struttura per consentire i lavori di adeguamento richiesti.
Lo ha riportato la collega Anna Bontempo sull’edizione odierna del Centro.
Preoccupazione e delusione sono state espresse dal Coordinamento delle associazioni volontari animalisti abruzzesi, che teme per la sorte dei cani, alcuni dei quali in precario stato di salute.
«Siamo delusi dalle scelte dell’amministrazione», spiegano le volontarie delle associazioni, «perché per anni la gestione del canile è stata affidata a privati senza la presenza di associazioni protezionistiche, come previsto dalla legge regionale. Questo ha limitato le opportunità di adozione e comportato costi costanti per il Comune».
Il trasferimento in una struttura privata così lontana, secondo le associazioni, «non offre reali prospettive di adozione per gli animali». Le volontarie sottolineano inoltre come il Comune abbia investito in altri settori, come il porto turistico e il lungomare, senza stanziare risorse per risanare il canile comunale.
Il coordinamento animalista, che comprende circa 20 associazioni regionali, tra cui Amici di Zampa di Vasto e Amici di Poldo di San Salvo, ha chiesto di fermare il trasferimento, evidenziando che «per lo spostamento è necessario garantire che i cani siano in buona salute, mentre alcuni sembrano versare in condizioni critiche».
La risposta del Comune
L’amministrazione comunale difende la propria scelta, spiegando di aver agito in conformità alle prescrizioni sanitarie.
«L’ispezione della Asl ha imposto lavori di adeguamento di carattere sanitario e strutturale», ha dichiarato l’assessore con delega al benessere animale, Carla Esposito. «Abbiamo affidato il servizio di ricovero e mantenimento degli animali tramite il Mepa, e l’offerta migliore è stata quella del Canile marsicano di Lecce dei Marsi».
I cani saranno trasferiti solo dopo l’ottenimento dei nulla osta necessari da parte delle Asl competenti. «Non potevamo fare diversamente», ha concluso l’assessore.
Resta alta l’attenzione delle associazioni animaliste, che promettono di continuare a vigilare sulla salute degli animali e sull’evoluzione della vicenda.