ITALIA – Sale la tensione tra i sindacati e gli industriali per il rinnovo del CCNL Metalmeccanici, scaduto il 30 giugno 2024. Fim, Fiom e Uilm, di fronte all’indisponibilità di Federmeccanica e Assistal a riaprire il negoziato su salario e diritti, hanno annunciato ulteriori 8 ore di sciopero nel mese di febbraio 2025, portando a 16 le ore totali di mobilitazione.
Nuovo incontro l’11 febbraio: svolta in vista per i Metalmeccanici?
Mentre la protesta cresce, Federmeccanica ha convocato un incontro con i sindacati per l’11 febbraio 2025. Questo vertice potrebbe rappresentare un momento cruciale per la trattativa, ma i segnali non sono incoraggianti. Le distanze tra le parti rimangono significative, soprattutto sulla questione salariale.
Nodo salariale e stallo negoziale
Il principale ostacolo al rinnovo del contratto è l’aspetto economico. I sindacati chiedono un aumento di 280 euro al livello C3, mentre gli industriali propongono solo un adeguamento basato sull’IPCA, che porterebbe un incremento di 173 euro.
Secondo fonti di settore, una delle criticità riguarda l’assorbimento dei superminimi, che negli ultimi anni ha permesso alle aziende di compensare i costi degli aumenti salariali. Ora, con la necessità di un incremento reale delle retribuzioni, la questione diventa ancora più complessa.
Sciopero confermato: le nuove mobilitazioni
Le nuove 8 ore di sciopero verranno organizzate territorialmente nella seconda metà di febbraio. Il segretario Fim Cisl, Fernando Uliano, ha sottolineato che la trattativa rischia di arenarsi se non ci saranno passi avanti significativi da parte degli industriali. La tensione è alta, e l’esito dell’incontro dell’11 febbraio sarà decisivo per il futuro del contratto e per le condizioni di oltre 1,6 milioni di lavoratori metalmeccanici.