VASTO – Emanuela Zulli, autrice del libro Poesia come inizio, offre ai lettori un’opera intensa, capace di esplorare i legami profondi tra le persone e la forza delle emozioni condivise. Il titolo stesso suggerisce un viaggio poetico che si intreccia con la narrazione, dando vita a una dimensione letteraria in cui prosa e poesia si fondono armoniosamente. Secondo la stessa autrice, infatti, il testo è stato definito da critici come Vincenzo Guarracino un «Prosimetro», per la sua profonda compenetrazione tra i due generi letterari, mentre altri lo hanno interpretato come un «diario dell’anima». Zulli, invece, lo considera un «racconto di racconti», un’opera che si snoda attraverso il dialogo, la memoria e l’esperienza emotiva.
Poesia come inizio, percorsi da interpretare e vissuti da accogliere
Al centro della narrazione vi sono due donne, la cui amicizia intensa e profonda viene bruscamente interrotta. Il testo esplora i tentativi di una di loro, Rosa, di recuperare il rapporto, cercando di ricucire un legame spezzato. Tuttavia, non tutte le sue iniziative trovano il successo sperato, e il racconto lascia il lettore con un finale aperto, che richiama l’impronta narrativa di Italo Calvino, in particolare le suggestioni de Il castello dei destini incrociati e Se una notte d’inverno un viaggiatore. La scelta di un epilogo non definitivo sottolinea l’idea che nella vita spesso non esistano risposte assolute, ma piuttosto percorsi da interpretare e vissuti da accogliere.
La poesia, in questa opera, non è solo un espediente stilistico, ma rappresenta un vero e proprio strumento di esplorazione interiore. Zulli sottolinea come il processo di semplificazione sia in realtà il frutto di un lungo lavoro di scavo: «È facile essere difficili, ma è difficile essere semplici». Questa affermazione racchiude la profondità del suo approccio alla scrittura, dove l’essenzialità diventa la chiave per raggiungere la vera intensità emotiva.
Un tema centrale del libro è il ricordo, inteso non solo come memoria del passato, ma come ritorno al cuore delle esperienze vissute. La stessa etimologia del termine «ricordare» – dal latino re-cor, ovvero «ritornare al cuore» – suggerisce il valore profondo della memoria nell’elaborazione delle relazioni umane. Attraverso il dialogo tra le due protagoniste, il lettore viene accompagnato in un viaggio tra passato e presente, tra pensieri e sentimenti che si intrecciano e si trasformano.
Riflessione ai lettori
Il messaggio che Emanuela Zulli desidera lasciare ai suoi lettori è chiaro: al di là di ogni difficoltà, il sentimento che trionfa è l’amore. Non un amore romantico o circoscritto, ma un amore universale, capace di unire, redimere e dare significato all’esistenza. L’autrice richiama la celebre frase di Antigone, protagonista della tragedia sofoclea: «Io sono nata per amare, non per odiare». Con queste parole, Poesia come inizio si fa portavoce di un messaggio profondo e universale, un invito alla comprensione, all’accoglienza e alla condivisione autentica dei sentimenti umani.