VASTO – Zonalocale si è spostata nella sede dell’ODV Ricoclaun a Vasto, per parlare con alcuni dei suoi rappresentanti: Rosaria (Eric), Debora (Buondì), Elia (Sampei). L’associazione, che si occupa di clownterapia e attività socio-culturali, ha attraversato diverse fasi nel corso degli anni, adattandosi e trasformandosi in risposta alle esigenze del territorio e della comunità.
La nascita e i primi passi di Ricoclaun
Ricoclaun è nata con l’intento di portare il sorriso e la leggerezza nelle situazioni più difficili, come quelle vissute dai pazienti in ospedale. La prima grande trasformazione dell’associazione è avvenuta nel 2010, quando si è deciso di introdurre attività creative e ricreative all’interno degli ospedali. Con il supporto di attività come il cinema, la musica, la pet therapy e l’arte-terapia, l’obiettivo era quello di umanizzare l’ambiente ospedaliero, portando cultura e divertimento a chi non poteva viverli al di fuori delle mura sanitarie.
«Portare ciò che i degenti non potevano vivere – cultura e arte – all’interno dell’ospedale è stato un passo fondamentale per noi», raccontano i membri dell’associazione. Questo approccio ha avuto un impatto significativo sui pazienti e ha contribuito a migliorare l’esperienza ospedaliera.
Clownterapia e laboratori creativi
Nel 2016, Ricoclaun ha vissuto una seconda trasformazione importante, rispondendo all’emergenza del terremoto che ha colpito il centro Italia. L’associazione ha esteso il suo intervento nelle zone terremotate, dove ha organizzato laboratori di clownterapia per i bambini. «Abbiamo svolto tantissimi laboratori, e siamo rimasti sul posto per circa sei mesi, portando momenti di leggerezza e creatività per far fronte al trauma subito dalla comunità», spiegano i rappresentanti.
Parallelamente, anche in ospedale e nelle case famiglia, i laboratori hanno preso piede, dando spazio alla fantasia dei bambini e supportando i più vulnerabili in momenti difficili.
L’impatto del Covid-19: una nuova metamorfosi
La pandemia ha imposto uno stop temporaneo alle attività tradizionali di clownterapia. Tuttavia, Ricoclaun non si è fermata. Anzi, ha saputo reinventarsi. «Durante il periodo del Covid, non siamo riusciti ad accedere agli ospedali, ma abbiamo trovato nuovi modi per continuare a fare la nostra parte», raccontano con entusiasmo.
L’associazione ha infatti avviato progetti di supporto in altri contesti, come all’interno dei centri vaccinali, dove ha affiancato i bambini durante le somministrazioni, cercando di rendere l’esperienza meno traumatica. Inoltre, sono stati avviati diversi progetti regionali, tra cui attività di volontariato inclusivo nell’Alto Vastese, la riqualificazione della villa comunale e la creazione di un orto sociale presso la scuola Spataro.
Il progetto regionale 2025: nuovi orizzonti
Il 2025 segnerà una nuova fase di evoluzione per Ricoclaun, che sarà coinvolta in un progetto regionale particolarmente ambizioso. «Questo progetto è più complesso delle edizioni precedenti e coinvolge vari settori», spiega Rosaria. Il programma prevede, da un lato, la sperimentazione della clownterapia abbinata a una tecnologia innovativa, il carrello multisensoriale, che sarà utilizzato per attività formative destinate al personale sanitario. Dall’altro lato, l’associazione è anche impegnata nella formazione di giovani sul volontariato, in collaborazione con il consorzio “Vivere Vasto Marina” e il comune di Vasto.
Un altro obiettivo fondamentale del progetto è la riqualificazione di spazi pubblici. A Vasto Marina, i giovani saranno coinvolti in un’attività di recupero e valorizzazione del parco giochi vicino al pontile, con la partecipazione di Giovanni Peluso, un artista noto per la sua versatilità. Il progetto non si limita alla sola riqualificazione fisica, ma mira anche a valorizzare la storia del mercato del pesce che un tempo si svolgeva in quella zona.
Formazione e riqualificazione a Lanciano
Un altro aspetto interessante del progetto è l’espansione delle attività di Ricoclaun fuori dal territorio di Vasto. A Lanciano, l’associazione si impegnerà nella formazione dei giovani sul clown sociale e sul volontariato, in collaborazione con la Parrocchia dello Spirito Santo. Saranno realizzate anche attività di riqualificazione in piazza antistante alla parrocchia, sempre con il coinvolgimento della comunità locale.
Un futuro più colorato e solidale
Il percorso di Ricoclaun dimostra come la clownterapia possa andare oltre la semplice cura del corpo e della mente, diventando un vero e proprio strumento di trasformazione sociale. Grazie alla capacità di adattarsi alle circostanze e di coinvolgere la comunità, l’associazione continua a crescere e a evolversi. Con il nuovo progetto regionale, l’associazione non solo si prepara a rafforzare la propria presenza nel territorio, ma dimostra anche l’importanza di dare spazio ai giovani, perché sono loro a plasmare il futuro della solidarietà e del volontariato.