VASTO – La circolazione ferroviaria sulla linea Adriatica torna gradualmente regolare a partire dalle ore 16 di oggi, venerdì 24 gennaio, segnando il completamento della seconda tranche di interventi di potenziamento infrastrutturale e tecnologico. I lavori, condotti da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS), hanno interessato il tratto tra San Vito – Lanciano (Chieti) e San Severo (Foggia), con un focus particolare sulla tratta Pescara-Foggia.
Gli interventi principali sulla linea Adriatica
Tra le opere più significative spiccano quelle realizzate nelle gallerie abruzzesi San Giovanni e Diavolo, rispettivamente di 9 e 5 km, dove è stato installato un innovativo sistema Water Drain System per il drenaggio delle acque meteoriche. Questa tecnologia avanzata consente una gestione idrica più efficiente, riducendo i rischi legati alle infiltrazioni.
Nella galleria San Donato, situata a sud di Pescara e lunga 1,5 km, è stato invece completato il montaggio dello Slab Track, un binario senza massicciata supportato da una struttura prefabbricata in cemento armato, che garantisce maggiore stabilità e minori costi di manutenzione.
Lungo il tratto tra Fossacesia e Vasto San Salvo sono stati condotti lavori propedeutici all’introduzione dell’ACCM (Apparato Centrale Computerizzato Multistazione), mentre interventi di manutenzione straordinaria hanno interessato il segmento tra Senigallia e Ancona, nonché le stazioni di Porto San Giorgio, Giulianova e Francavilla al Mare. In preparazione al raddoppio della tratta, sono stati inoltre eseguiti lavori idraulici tra Ripalta e Lesina.
Benefici e investimenti
Gli interventi hanno avuto come obiettivo principale il miglioramento dell’affidabilità e della capacità della rete ferroviaria. Tra i benefici attesi vi sono una maggiore puntualità dei treni, una riduzione dei tempi di viaggio e una significativa diminuzione della necessità di manutenzione.
I lavori hanno coinvolto oltre 250 persone, distribuite su 20 cantieri operativi lungo circa 150 km di linea. Il costo complessivo del progetto si è attestato intorno ai 260 milioni di euro, di cui 100 milioni finanziati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).