VASTO – «Non è un gioco di parole, ma la realtà di una pessima prassi diffusasi tra le stanze di Palazzo di città, non è la prima volta e non riguarda soltanto il verde. Nello specifico si fa riferimento a quanto evidenziato a mezzo stampa dal comandante provinciale della Guardie Ecologiche Ambientali (GEAV) Marco Cannarsa: le tre ordinanze firmate il 30 dicembre scorso dal sindaco di Vasto Francesco Menna dispongono l’abbattimento di nove pini facendo riferimento ad “un sopralluogo” da parte dello “Ufficio Verde Urbano”: nove alberi per un sopralluogo, senza che nessuno dei presenti al sopralluogo avesse o abbia i requisiti di legge per certificare lo stato degli alberi da abbattere. Infatti, la legge italiana e lo stesso Regolamento del verde pubblico e privato di cui il Comune si è dotato nel 2020, affermano che la perizia (e non un verbale di sopralluogo) può essere prodotta esclusivamente da un agronomo o da un dottore forestale. Il Comune ha violato anche in questo caso un regolamento comunale: il violato ha violato se stesso».
Inizia così la nota diffusa da Italia Nostra del Vastese.
«A questo punto – continuano da Italia Nostra – sorge spontanea una domanda: se al sindaco di Vasto sarà sfuggito l’art. 8 del Regolamento del Verde Urbano del suo Comune – come anche la norma nazionale – com’è possibile che tale svista sia stata possibile anche da parte dei destinatari dell’ordinanza, cioè il dirigente del settore III del Comune, il comandante della polizia locale, i carabinieri forestali e lo stesso segretario comunale che avrebbe dovuto accertare la “legittimità” delle ordinanze?»
«Dal punto di vista di Italia Nostra, aggiungiamo che per abbattere un bene prezioso e costoso come un albero sano o malato non basta la perizia autoptica di un tecnico, ma è necessaria l’applicazione di metodiche e analisi strumentali – come lo stesso regolamento prevede – in grado di completare la diagnosi e fornire alla fine un quadro completo dello stato vegetale della pianta. Un individuo arboreo ultradecennale (come nel caso dei pini oggetto delle ordinanze) val bene un’analisi strumentale e prima di arrivare all’abbattimento c’è la potatura da eseguire secondo i principi della biomeccanica degli alberi, riequilibrando la statica della pianta prima di arrivare all’estrema decisione», concludono da Italia Nostra.