CIITTA’ SANT’ANGELO – Al centro di un’inchiesta giudiziaria avviata dalla Procura della Repubblica di Pescara, il canile sanitario di Città Sant’Angelo è accusato di presunte uccisioni di cani attraverso l’utilizzo improprio del farmaco Tanax. Secondo le denunce della Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC), alcuni veterinari avrebbero somministrato il farmaco senza la sedazione preliminare prevista dalla legge, causando infarti dolorosi agli animali.
Le accuse, se confermate, riguarderebbero un numero elevato di casi, sia di cuccioli che di cani adulti, avvenuti nel corso di diversi anni. La presidente della LNDC di Pescara, Paola Canonico, ha presentato le denunce che hanno dato avvio all’inchiesta due anni fa.
L’udienza preliminare, fissata per il 23 gennaio, potrebbe chiarire le responsabilità e verificare la sussistenza dei capi d’accusa. Erika Alessandrini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, ha espresso il suo sdegno per quanto accaduto, auspicando che, qualora i fatti fossero confermati, «nessuno resti impunito». Alessandrini ha anche ringraziato le associazioni animaliste per il loro costante impegno nella tutela degli animali.
Durante una puntata del programma Kimera andata in onda il 14 gennaio su Rete8, ospiti come il medico veterinario forense Rosario Fico e la giornalista Veronica Ruggiero hanno discusso del caso, ricostruendo le dinamiche e approfondendo gli sviluppi più recenti.
Secondo quanto riportato dalla presidente Canonico, le modalità delle presunte uccisioni sarebbero state particolarmente crudeli e avrebbero coinvolto migliaia di animali nel corso del tempo. Tra le pratiche denunciate, vi sarebbe anche l’uso di linguaggi che banalizzavano la sofferenza degli animali, con riferimenti ironici alla somministrazione del farmaco.
La consigliera Alessandrini ha ribadito l’importanza di attendere l’esito del giudizio, pur riconoscendo la gravità dei fatti emersi. «Confido nell’operato della magistratura e continuerò a sostenere chi, ogni giorno, si batte per il rispetto della vita animale e per l’etica professionale in questo settore».
L’inchiesta prosegue e, in attesa dei risvolti giudiziari, il caso continua a suscitare un’ondata di indignazione, diventando un tema di discussione nazionale.