ISERNIA – Il procedimento per il referendum relativo all’accorpamento della Provincia di Isernia all’Abruzzo subisce una battuta d’arresto. La Provincia di Isernia ha comunicato al Comitato civico promotore dell’iniziativa che manca “la proposta deliberativa, presupposto imprescindibile per l’attività istruttoria, ad oggi improcedibile”. Questo blocca l’iter, nonostante il Comitato abbia depositato, il 12 dicembre scorso, oltre cinquemila firme a sostegno della richiesta referendaria.
A darne notizia è Antonio Libero Bucci, presidente del Comitato promotore, che si dichiara in disaccordo con il contenuto della nota ricevuta. «Non è chiaro se si tratti di un documento interlocutorio o conclusivo del procedimento di richiesta referendaria», afferma Bucci, sottolineando che non è chiaro se l’ostacolo posto sia di natura burocratica o politica. Inoltre, il presidente del Comitato richiama i diritti costituzionali e statutari dei 5.236 firmatari della richiesta, sanciti dall’Articolo 132 della Costituzione Italiana e dall’Articolo 25 dello Statuto della Provincia di Isernia.
La posizione del Comitato
Secondo Bucci, la comunicazione della Provincia non è condivisibile. «In ogni atto prodotto dal Comitato, nel documento protocollato per la consegna delle firme e in ognuna delle 320 schede depositate, è chiaramente espresso il contenuto della proposta di deliberazione per l’attivazione della procedura referendaria», dichiara.
Bucci ricorda inoltre che il Comitato non può sostituirsi all’Ente Provincia nel processo deliberativo, essendo quest’ultimo un organo politico, mentre il Comitato è un organismo di iniziativa popolare.
Le prossime mosse del Comitato
In risposta alla nota della Provincia, il Comitato ha già inviato una richiesta di accesso agli atti, definendola un passaggio preliminare a eventuali azioni civili e penali, nonché a mobilitazioni popolari. «Qualora si intenda la comunicazione di improcedibilità come conclusiva del processo istruttorio, ai sensi dell’Art. 2 della legge 241/90, il Comitato intraprenderà tutte le azioni necessarie», avverte Bucci.
«Se l’Ente Provincia di Isernia, nella sua parte politica, intende liquidare in questo modo la richiesta referendaria sottoscritta da 5.236 cittadini elettori, deve sapere che il Comitato non resterà a guardare», aggiunge il presidente. «Non permetteremo che, come accadde nel 1963, venga perpetrato uno sfregio ai dettami costituzionali che fondano la democrazia e il vivere civile del nostro Paese».
Un appello alla difesa della democrazia
Il Comitato civico ribadisce la propria determinazione nel proseguire la battaglia per il riconoscimento del referendum, sottolineando che qualsiasi ostacolo posto al procedimento rappresenta «un intollerabile attacco alla democrazia».
«La nostra azione non si fermerà qui. Utilizzeremo ogni strumento a disposizione, in tutte le sedi competenti, per difendere i diritti dei cittadini e garantire il rispetto delle norme costituzionali e statutarie», conclude Bucci.