VASTO – Nella trattativa per il rinnovo del contratto collettivo dei metalmeccanici, che riguarda il periodo 2024-2027, Federmeccanica e Assistal hanno avanzato una proposta interessante, ma non senza sollevare polemiche. Le due associazioni datoriali hanno infatti messo sul tavolo un’offerta che prevede una polizza assicurativa gratuita, a totale carico delle aziende, per i lavoratori del settore metalmeccanico. La somma promessa, pari a 600 euro mensili, non andrebbe tuttavia ad aumentare la busta paga dei lavoratori, ma si configurerebbe come una rendita in caso di insorgenza di non autosufficienza. In altre parole, il denaro verrebbe erogato esclusivamente in circostanze particolari, quando un lavoratore non fosse più in grado di svolgere autonomamente le attività quotidiane e avesse bisogno di un supporto permanente.
Dettagli della proposta
La polizza, che entrerà in vigore nel 2026, offrirà una rendita mensile di 600 euro netti a coloro che dovessero trovarsi in condizione di non autosufficienza. La copertura durerà per tutta la vita, includendo anche il periodo di pensionamento, e si attiverebbe qualora la non autosufficienza dovesse manifestarsi anche successivamente al termine del rapporto di lavoro. È importante sottolineare che questa polizza non andrà a sostituire l’assistenza sanitaria integrativa già fornita da Metasalute, ma si aggiungerà ai benefici previsti dal sistema sanitario integrativo del settore.
Le critiche dei sindacati
La proposta, sebbene interessante sotto il profilo del welfare, ha incontrato la forte resistenza dei sindacati. Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm, infatti, hanno espresso scetticismo per le modalità di attuazione della polizza. In un documento congiunto, i sindacati hanno chiarito che non sono contrari a una copertura per la non autosufficienza, ma che questa dovrebbe essere gestita all’interno di un sistema condiviso tra le parti sociali, come già accade per la previdenza e la sanità integrativa. La proposta di una trattativa privata tra Federmeccanica e Assistal non è quindi vista di buon occhio, e i sindacati chiedono che una misura del genere rientri in un contesto di negoziazione tra le organizzazioni sindacali e datoriali.
Inoltre, i sindacati non hanno mancato di ribadire che la principale preoccupazione rimane l’adeguamento salariale. Nonostante l’offerta della polizza, le richieste di aumento salariale avanzate dai lavoratori sono ancora inevase. Il 98% dei metalmeccanici ha infatti votato in piattaforma per chiedere incrementi retributivi significativi, ma finora non sono arrivate risposte concrete in merito.
Sciopero a Teramo dei metalmeccanici
Proprio per questa situazione, lo scorso 7 gennaio si è svolto uno sciopero a Teramo, organizzato dalle sigle sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm. La manifestazione è stata una protesta contro il mancato rinnovo del contratto collettivo e la mancanza di risposte concrete sulle richieste salariali. I lavoratori metalmeccanici, stanchi dell’immobilismo delle trattative, hanno deciso di scendere in piazza per far sentire la propria voce e chiedere un adeguamento dei salari che risponda alle reali esigenze del settore.