PESCARA – La realizzazione della sede unica della Regione Abruzzo a Pescara continua a generare tensioni politiche e critiche. Nonostante la necessità di un immobile istituzionale unico, il progetto è stato oggetto di numerose controversie, soprattutto per la scelta della collocazione nel centro della città. Ad esprimere dubbi e riflessioni, il vicepresidente del Consiglio Regionale, Antonio Blasioli.
Ritardi e Problemi Progettuali
Il progetto è in ritardo rispetto ai tempi previsti. La Regione Abruzzo non ha ancora approvato il Documento di Indirizzo Progettuale (DIP), uno strumento fondamentale per la progettazione e la realizzazione dell’opera. Questo ritardo ha comportato un allungamento dei tempi rispetto al cronoprogramma iniziale, che prevedeva l’approvazione entro 715 giorni. Ad oggi, sono trascorsi oltre 830 giorni senza che il documento sia stato completato.
Riduzione delle Dimensioni della Sede
La sede, inizialmente prevista con una superficie di 20.000 mq, potrebbe essere ridotta a circa 8.000 mq a causa dei costi elevati. Questa riduzione solleva dubbi sulla capacità della struttura di ospitare tutti gli uffici regionali, come previsto. Inoltre, la sede non sarà un luogo fisso per i dipendenti, ma piuttosto uno spazio per riunioni occasionali, il che significa che gli affitti delle sedi attuali non potranno essere interrotti.
Problemi dei Parcheggi
Un altro punto critico è la gestione dei parcheggi. Inizialmente previsti 500 posti auto, l’idea di un parcheggio sotterraneo è stata abbandonata a causa delle infiltrazioni d’acqua. La Regione lascia ai progettisti la libertà di scegliere dove allocare i posti auto, forse all’interno dei silos comunali. Questo potrebbe sottrarre posti auto alla cittadinanza, aggravando le difficoltà di parcheggio già presenti a Pescara.
Critiche Politiche
La scelta di collocare la sede nel centro della città è stata criticata, in quanto si ritiene che un’area periferica sarebbe più idonea per riqualificare e valorizzare altri quartieri. L’opposizione politica ha espresso preoccupazioni sul fatto che il progetto, con i suoi ritardi e le sue criticità, potrebbe danneggiare la città per decenni. La richiesta è di rivedere la collocazione e garantire che i parcheggi non intacchino quelli pubblici.