ABRUZZO – Il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) dell’Abruzzo, accompagnato dal bilancio regionale, è stato oggetto di pesanti critiche da parte del consigliere PD Antonio Di Marco, vicepresidente della Commissione Ambiente. Secondo Di Marco, il documento riflette i fallimenti dell’attuale amministrazione regionale guidata dal presidente Marco Marsilio, con un’analisi che evidenzia problemi demografici, industriali e di investimento.
Di Marco sottolinea come il DEFR e il suo aggiornamento si presentino come documenti generici, applicabili a qualsiasi regione italiana. «Si tratta di schemi generali e di circostanza, che non tengono conto delle specificità e delle necessità dell’Abruzzo», afferma il consigliere. Nonostante le 432 pagine di testo, il contenuto specificamente regionale risulta carente, tranne nei dati negativi relativi a settori strategici come demografia, industria e agricoltura.
Tra i dati più critici, il consigliere segnala la perdita di 30.682 abitanti dall’inizio della legislatura di destra, con un forte calo nella provincia dell’Aquila, che ha perso 12.929 residenti. A questo si aggiunge la crisi del settore export (-3,9%) e una crescita delle attività produttive pari solo allo 0,3%, un punto percentuale sotto la media nazionale.
Secondo Di Marco, l’attuale governo regionale non è stato in grado di rispondere alle sfide principali:
- Industria e occupazione: Il settore dell’automotive resta in crisi e non si registrano investimenti significativi per favorire l’innovazione e il rilancio industriale. Inoltre, gli over 50 continuano a uscire dal mercato del lavoro senza misure adeguate per favorirne la riqualificazione.
- Agricoltura: Il settore primario è colpito da una crisi persistente. Nonostante gli annunci di interventi contro la crisi idrica, Di Marco evidenzia il paradosso della difesa da parte della Regione del progetto RFI che potrebbe aggravare l’emergenza idrica nelle province di Chieti e Pescara.
- Politiche sociali: Il livello di sovraffollamento carcerario in Abruzzo rimane al di sopra della media nazionale, a dimostrazione di un’attenzione insufficiente alle problematiche sociali.
Di Marco mette inoltre in luce contraddizioni evidenti nel documento, come il riferimento positivo alla fusione tra Pescara, Spoltore e Montesilvano, nonostante il sindaco di Montesilvano, alleato della maggioranza, abbia richiesto un referendum per bloccare il processo.
Il DEFR, nelle parole di Di Marco, non rappresenta una guida strategica per lo sviluppo dell’Abruzzo, ma un «libro degli annunci» senza azioni concrete. «La politica degli annunci non funziona. L’Abruzzo rimarrà in crisi senza investimenti concreti, innovazione e interventi su infrastrutture e servizi», conclude il consigliere.