LANCIANO – Nei giorni scorsi, i militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Lanciano, in seguito a un esposto presentato da privati cittadini, sono intervenuti insieme al servizio veterinario della Asl 02 per verificare la regolarità della macellazione di un suino effettuata da una comunità di cittadini romeni.
Sul luogo è stata trovata la carcassa dell’animale priva della testa e con abbondante presenza di sangue, indicando l’utilizzo di metodi non conformi alle normative vigenti. Nonostante siano pratiche tradizionali, tali modalità non sono più ammesse nel contesto attuale.
Secondo il Regolamento UE n. 1099/2009, relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento, è obbligatorio procedere con lo stordimento per indurre una “perdita di coscienza e di sensibilità” fino alla morte, al fine di evitare ansie, dolori o sofferenze agli animali.
La normativa italiana, disciplinata dall’articolo 16 del Decreto Legislativo 27/2021, consente la macellazione domestica per autoconsumo preservando metodi e tradizioni locali. Tuttavia, lo stordimento rimane un obbligo imprescindibile. In caso contrario, qualora la condotta comporti sofferenze evitabili per l’animale, si configura il reato di maltrattamento previsto dall’articolo 544-ter del codice penale. Tale reato prevede pene che vanno dalla reclusione da 3 a 18 mesi o multe comprese tra 5.000 e 30.000 euro.