di Anna Bontempo
VASTO – Oltre trecento studenti hanno manifestato in piazza Rossetti contro l’accorpamento degli Istituti Palizzi e Mattei. Per ribadire la loro contrarietà al provvedimento adottato dalla Regione che, a loro avviso, comporterebbe sovraffollamento, perdita di identità, oltre a difficoltà logistiche ed organizzative, hanno organizzato dapprima un sit in sotto il monumento di Gabriele Rossetti, utilizzando schiumogeni, striscioni e slogan e poi si sono spostati in Comune, dove sono stati accolti nell’aula consiliare dal sindaco Francesco Menna, dagli assessori Gabriele Barisano, Anna Bosco, Paola Cianci, Alessandro d’Elisa, Nicola Della Gatta e dal consigliere comunale Alessandro La Verghetta. I rappresentanti dell’Istituto Palizzi sono intervenuti ponendo una serie di domande a Menna nella sua doppia veste di sindaco e presidente della Provincia, il quale ha spiegato i provvedimenti messi in campo, tra cui il ricorso al Tar di Pescara.
«Si tratta dell’ennesima decisione del governo Marsilio e di Fratelli d’Italia che, senza consultare i soggetti interessati, ha stabilito l’accorpamento, dimostrando ancora una volta di non voler tutelare il nostro territorio», ha esordito Menna, «non è ancora chiaro come il Presidente Marsilio insieme alla giunta abbia preso questa decisione. Posso dire invece che sono stato invitato a partecipare ad un tavolo in cui si discuteva degli accorpamenti delle scuole per la Provincia di Chieti, ed in quella occasione non è stata menzionata la città di Vasto. Una settimana dopo quell’incontro, come un fulmine a ciel sereno, ho appreso dalla stampa dell’accorpamento del Palizzi con il Mattei. Un modo scorretto di agire. Per la Provincia di Pescara e l’Aquila è stato fatto improvvisamente un passo indietro e per la Provincia di Chieti è stato aggiunto invece un accorpamento mai annunciato. Sicuramente sono rattristato da questa vicenda, ma non sono meravigliato, perché conosco il modo di agire della Regione e di Fratelli d’Italia. Si va a ridimensionare un Istituto collocato in una zona distante. Si perderanno oltre al dirigente anche altre figure. Ho espresso contrarietà a questo provvedimento. Non c’è dialogo e si crea poi inevitabilmente un cortocircuito. Quando si prendono queste decisioni senza confronto il dialogo è compromesso».
Presente all’incontro anche l’avvocato Nicolino Zaccaria che, pur senza entrare in tecnicismi, ha spiegato le motivazioni del ricorso che sta predisponendo.