CUPELLO – «Con la delibera nr. 78, l’Amministrazione Comunale ha deciso di destinare € 23.432,21 per luminarie, allestimento di aree di aggregazione per bambini e adulti, SIAE e acquisto di attrezzature utili alle manifestazioni natalizie. Tale somma è il residuo di un contributo della Regione Abruzzo pari a € 100.000 distribuito tra le varie associazioni locali, che però avrebbe dovuto prevedere anche (e secondo noi, soprattutto), misure per la sussidiarietà alle fasce economicamente più deboli della comunità e servizi per andare incontro alle famiglie».
Inizia così la nota, diffusa dal gruppo consiliare Officina Cupello, firmata da Dario leone, Giuliana Chioli, Roberta Boschetti
«Tradizionalmente vi è chi cura l’apparenza e per nulla la sostanza. Del resto è per il tramite dell’apparenza che si riscuote maggiore visibilità. Con 23.000 euro si sarebbe potuto:
- Sostenere decine di famiglie in difficoltà con buoni spesa o contributi per le utenze, specialmente in un momento di crisi economica come quello attuale.
- Investire in servizi essenziali per i cittadini più fragili, come anziani e bambini, garantendo interventi concreti per migliorare la loro qualità della vita.
- Finanziare progetti educativi, sportivi o sociali che avrebbero avuto un impatto duraturo sul nostro territorio.
- Sostenere servizi essenziali per la famiglia come il servizio di trasporto o il servizio mensa che ad oggi hanno subito notevoli aumenti, al fine di migliorare la qualità della vita e del tempo di vita dei suoi componenti;
Invece, si è scelto di puntare su un’iniziativa temporanea, di poche settimane, che certamente regalerà un po’ di svago ma non risolve le problematiche reali della nostra comunità. Basti pensare che la sola pista di ghiaccio ha un costo pari a € 15.000 con consumo energetico stimato in € 5.000», continua la nota.
«La vera magia del Natale non dovrebbe essere nel condividere le risorse per creare solidarietà e benessere diffuso? Si è persa un’ulteriore opportunità di solidarietà sociale che fa trasparire la consueta indifferenza verso chi soffre, verso chi è in difficoltà ammantata dai luccichii di ghiacci e di luci utili solo agli altrettanto consueti palcoscenici di chi non sa brillare se non d’apparenza e di appariscenza», concludono infine da Officina Cupello.