CHIETI – «I sindaci, dopo aver svenduto il nostro patrimonio, si preparano a svendere anche la nostra Acqua!».
Così in una nota il presidente dell’associazione Acqua Nostra Patrizio D’Ercole.
«La convocazione di un’assemblea straordinaria, chiesta dal Sindaco di Lanciano Avv. Filippo Paolini, rivolta ai Sindaci soci che compongono la Sasi, inerente soluzioni ottimali per la gestione del sistema idrico integrato, si è magicamente trasformata in una convocazione di assemblea “ordinaria” invocata da parte del Cda della Sasi. Assemblea che ha, tra i punti all’ordine del giorno, prima della emergenza idrica, la votazione di una non meglio specificata “aggregazione”. Nel 2027 scade la concessione di affidamento in house alla Sasi spa, e quindi, sorge la possibilità di affidamento del servizio tramite gara europea. Al riguardo l’indizio lo ha dato lo stesso Presidente Basterebbe che, in un incontro pubblico ha dichiarato che nel “2027 la SASI non ci sarà più” Questa nuova opzione renderà certamente più appetibile la partecipazione di colossi internazionali e aziende private», incalza D’Ercole.
«Si auspica che i Sindaci – continua la nota – siano dalla parte della collettività e per favorire una gestione pubblica e non privata così come richiesta, esplicitamente, dai cittadini nel referendum a favore di una gestione pubblica del sistema idrico integrato. Chiediamo la massima attenzione ai cittadini, affinché si allertino in massa su questa prospettiva di una eventuale cessione del bene pubblico in mano ai privati. Inoltre, chiediamo ai partiti e alla parte politica, prima del 17 dicembre c.a., data dell’assemblea, di evidenziare quale è la propria posizione su questa tematica ovvero, la privatizzazione dell’acqua».
«Chiediamo infine a quei Sindaci che hanno votato i bilanci dal 2003 al 2016 cosa hanno da dire sulle ultime affermazioni del Presidente Sasi in alcune apparizioni pubbliche, secondo cui, in tutti quegli anni i bilanci della stessa riportavano crediti “inesigibili” per 26 milioni di euro (!) (falsando, quindi, gli stessi bilanci). Chi ha ragione? Delle due una, o l’attuale presidente della Sasi, e se così fosse ci chiediamo con quale spirito e con quanta legittimità quei Sindaci voteranno i punti dell’ordine del giorno, oppure hanno ragione i Sindaci a ribadire, insieme ai CDA che si sono susseguiti dal 2003 al 2016 e confermare l’integrità di quegli stessi bilanci? In questo caso ci chiediamo quale potrebbe essere la legittimazione che i Sindaci vorranno dare ancora all’attuale CDA», ha infine concluso la nota dell’associazione Acqua Nostra.