LANCIANO – «La problematica è stata sollevata il 21 di Novembre quando il personale del Comando dei Vigili del Fuoco di Chieti, da qualche giorno al freddo, si sono rivolti al CONAPO sindacato autonomo dei vigili del fuoco per denunciare la criticità nella gestione dell’impianto di riscaldamento della sede centrale di via Masci e nella sede distaccata di Lanciano».
Inizia così la nota diffusa dal sindacato CONAPO in merito alla gestione degli impianti di riscaldamento delle sedi VVF di Chieti e Lanciano.
«A nulla è servita una nota del sindacato CONAPO – dichiara il Capo Squadra Giampaglione Giuseppe, segretario provinciale – nonostante il funzionario responsabile del Comando si sia adoperato per trovare una soluzione, le disposizioni contrattuali con la società che gestisce gli impianti di riscaldamento con cronotermostati gestiti da remoto non hanno permesso di soddisfare le esigenze dei lavoratori di avere ambienti di lavoro termicamente confortevoli. Gli orari e le temperature vanno gestite secondo le particolari esigenze del personale addetto all’attività di soccorso e non come un comune edificio di civile abitazione o locali adibiti ad uffici, inoltre bisogna considerare che la sede di Chieti costruita oltre 40 anni fa, ha caratteristiche di isolamento termico di quei tempi con infissi esterni ed interni fatiscenti».
«I cronotermostati – continua la nota – sono gestiti da remoto da una S.p.a. e sono stati posizionati nei corridoi centrali che rilevano temperature chiaramente più alte di quelle delle stanze perimetrali utilizzate dai lavoratori, insomma una situazione di disagio per gli operatori del soccorso che spesso lavorano in condizioni proibitive e devono potersi rigenerare una volta rientrati in sede. Il CONAPO chiede un adeguamento della gestione dell’impianto termico alle esigenze del lavoro e non a quelle del risparmio economico a tutti i costi, è contraddittorio il fatto che si cerchi l’efficientamento energetico degli impianti di riscaldamento in una struttura vetusta non adeguata dal punto di vista dell’isolamento termico».
«Il lavoro del CONAPO è stato sempre indirizzato a delle bonarie e propositive relazioni sindacali con l’amministrazione prediligendo i canali della comunicazione diretta e immediata, ma di fronte agli ostacoli che si contrappongono al buon senso questo non è più possibile», ha poi concluso Giampaglione