di Anna Bontempo
VASTO – Ecomafie, ecoreati e le sfide della tutela ambientale. Sono alcuni degli argomenti trattati nel corso della presentazione del “Rapporto ecomafia” di Legambiente per testimoniare l’impegno trentennale dell’associazione contro i reati ambientali.
Davanti ad una platea di studenti radunata nell’auditorium dell’Istituto Tecnico Palizzi, sono intervenuti la dirigente Nicoletta Del Re, il vicepresidente regionale di Legambiente Abruzzo Gianluca Casciato, Michele Ciffolilli presidente di Legambiente del Vastese, il comandante del Nucleo Carabinieri Forestali di Vasto Riccardo Fusaro, l’assessore comunale all’ambiente Gabriele Barisano e il senatore Michele Fina, membro della Commissione Ambiente del Senato. L’incontro è stato inserito in un progetto curato dalla professoressa Gianna Bucco.
«I reati ambientali sono cresciuti del 15,6%», dice Casciato a margine dell’incontro ai microfoni di Zonalocale, «mentre il fatturato della malavita si aggira intorno agli 8 miliardi. L’Abruzzo è al tredicesimo posto per reati ambientali, quindi non è un’isola felice come viene dipinta. È vero che non ha una mafia propria, ma sconta il preoccupante fenomeno delle infiltrazioni da regioni limitrofe, come la Puglia e la Campania. La maglia nera su 109 province italiane va a Pescara che si classifica al 19° posto. Un dato allarmante. Bisogna tenere gli occhi aperti».
Quanto è importante fare incontri nelle scuole?
«L’educazione ambientale nelle scuole è fondamentale», precisano Casciato e Ciffolilli, «il terreno fertile sono le nuove generazioni. Quando parliamo di tutela ambientale parliamo di tutela della salute. Non è un qualcosa di estraneo alla nostra vita, ma di concreto perché riguarda tutti noi».
Chi l’avrebbe mai detto. Sveglia!