ISERNIA – Nelle ultime settimane, la provincia di Isernia è tornata al centro dell’attenzione politica in seguito alla proposta di unirsi all’Abruzzo, distaccandosi dal Molise.
L’iniziativa, lanciata da un gruppo di cittadini isernini, prevede la raccolta di firme per indire un referendum consultivo: se approvata, questa proposta potrebbe diventare un caso emblematico di riassetto regionale in Italia. La strategia del comitato è di avviare il cambiamento attraverso un referendum locale, aggirando così una modifica costituzionale, che richiederebbe l’approvazione dei consigli regionali e del Parlamento. Se il referendum si concludesse con un voto favorevole e Isernia si unisse all’Abruzzo, la regione Molise, ridotta alla sola provincia di Campobasso, difficilmente potrebbe continuare a esistere in questa configurazione, portando a un potenziale riassorbimento nell’Abruzzo. Attualmente sono oltre 5.000 le firme raccolte e la soglia per il voto è sempre più vicina.
Le implicazioni di questa proposta sono ampie, poiché la fusione segnerebbe una svolta storica per la piccola regione del Molise, istituita solo nel 1963. Tuttavia, l’iniziativa è già oggetto di dibattito tra sostenitori e oppositori, che mettono in evidenza, oltre ai fattori culturali ed identitari, i costi e le difficoltà burocratiche di una tale operazione di riorganizzazione regionale.
Ma perché non provate ad annettervi alla Campania !? Vengo spesso ad Isernia , di fattori culturali ed identitari molisani ne percepisco ben pochi, anche perché l’idioma napoletano lo riscontro tantissimo sia in centro ad Isernia che nei paesi circostanti tipo Colli a Volturno, Rocchetta, Fornelli ecc. ecc….! Abbiamo già tanti guai in Abruzzo …