ABRUZZO – L’Abruzzo è una delle prime tre regioni italiane in termini di copertura di asili nido, superando non solo la media nazionale ma anche il target europeo.
Il rapporto Svimez-Save the Children, certifica infatti il raggiungimento di un traguardo straordinario per la Regione Abruzzo, che risulta tra le prime in Italia per la copertura di posti negli asili nido che dal 27% si attesta al 55,3%. Le regioni in testa per copertura, secondo la proiezione, sono Molise (66%), Umbria (57,1%) e Abruzzo (55,3%). Un risultato che supera di oltre 10 punti percentuali l’obiettivo europeo del 45% per il 2030 e posiziona l’Abruzzo significativamente al di sopra della media nazionale prevista del 41,3%.
«Il risultato riportato dal rapporto Svimez-Save the Children è un chiaro riconoscimento del lavoro portato avanti dal nostro assessorato e dai diversi enti territoriali. Aver raggiunto una copertura così ampia, che colloca l’Abruzzo tra le prime tre regioni italiane, è motivo di orgoglio e conferma il nostro impegno per offrire ai genitori abruzzesi luoghi sicuri e un numero di posti sempre maggiore per i loro figli. Grazie anche ai fondi del PNRR e al nuovo Piano Nidi promosso a livello nazionale, siamo riusciti a implementare un sistema di sostegno capillare che garantisce un accesso diffuso e sostenibile ai servizi per la prima infanzia». Così il Presidente della Regione, Marco Marsilio, ha commentato i dati positivi diffusi dallo Svimez.
Attraverso una piattaforma regionale innovativa, la Regione Abruzzo ha erogato contributi importanti agli Ambiti territoriali sociali e alle strutture del Piano 0-6 anni, accelerando il percorso di crescita dei servizi dedicati all’infanzia. Questo investimento ha permesso non solo di rispondere alle esigenze delle famiglie, ma anche di favorire lo sviluppo educativo e sociale dei più piccoli, sostenendo attivamente l’inclusione e riducendo il divario territoriale.
Con questo risultato, l’Abruzzo si conferma all’avanguardia nel settore dell’educazione e del sostegno alla prima infanzia, diventando un modello di riferimento per altre regioni e ponendo le basi per un futuro più inclusivo e a misura di famiglia.