di Anna Bontempo
VASTO – Passeggiando dalle parti di Punta Aderci non è insolito imbattersi in scheletri e ossa. Sono i resti delle persone morte in seguito alla epidemia di peste che fece migliaia di vittime. Vennero scavate delle fosse comuni in alcune zone della città, tra cui Punta Aderci.
L’area non è segnalata e non c’è neanche un cartello, tranne una segnaletica che indica la pericolosità del costone. In pratica abbiamo un cimitero a cielo aperto a due passi dal mare che andrebbe custodito e valorizzato.
Ne parliamo con il nostro ospite, Davide Aquilano, archeologo e presidente di Italia Nostra del Vastese.