VASTO – Non si scappa: chi guadagna oltre i 2.153 euro al mese non vedrà il Bonus Natale. E anche sotto quella soglia, il margine per ottenerlo è stretto, quasi un esercizio di contabilità burocratica. I metalmeccanici con tredicesima e una paga annuale lorda sotto i 28.000 euro si potrebbero sentire chiamati in causa, ma c’è da leggere tra le righe, perché le eccezioni sono tante e il rischio di restare a bocca asciutta pure.
I requisiti, infatti, non parlano solo di reddito da lavoro. Un affitto, magari di una piccola casa al mare, un qualsiasi introito in più può far scattare il semaforo rosso e cancellare il bonus. Anche le categorie non sono immuni: il beneficio vale per i livelli C3 e D1 del contratto metalmeccanico, ma guai a confondere i numeri con le vite reali. Il Governo non guarda alle storie, ma solo ai calcoli: 100 euro per chi rientra in una griglia rigida, e a tutti gli altri solo una serie di “no”.
Poi ci sono i criteri familiari, e qui la selezione diventa quasi chirurgica: solo chi ha coniuge e almeno un figlio a carico potrà far valere il bonus. Inclusi i nuclei monogenitoriali, ma attenzione, la strada è stretta. Niente domande ufficiali, nessuna modulistica complicata, “basta” un’autodichiarazione. Eppure, anche qui, occhio alle scadenze e alle clausole: il limite dei redditi vale fino al 12 gennaio 2025, e la soglia dei 28.000 euro include tutto, anche i redditi minori. L’incentivo natalizio diventa quindi un’operazione di chirurgia fiscale, e non lascia spazio agli imprevisti.