VASTO – Negli ultimi anni, la questione della gestione della popolazione di cervi in Abruzzo è diventata un tema di forte dibattito pubblico. Il crescente numero di cervi nel territorio ha portato a un confronto tra diverse posizioni e punti di vista, che spaziano dall’esigenza di conservare la fauna locale alla necessità di bilanciare l’ecosistema e ridurre i danni agricoli.
Di fronte a queste problematiche, le autorità locali hanno ipotizzato l’adozione di una misura di abbattimento controllato. Tale proposta, mirata a ridurre il numero di cervi per riequilibrare la situazione ecologica e contenere i danni agricoli, ha subito attirato sia sostenitori che detrattori.
I favorevoli all’abbattimento sostengono che sia una soluzione necessaria per rispondere agli squilibri ecologici creati dall’incremento della popolazione di cervi. Riducendo il numero di animali, infatti, si potrebbero alleviare i danni subiti dagli agricoltori e garantire un maggiore controllo sulle aree verdi. Dal punto di vista economico, inoltre, una popolazione più contenuta potrebbe ridurre gli investimenti necessari per i rimborsi agricoli e gli interventi di protezione stradale.
Dall’altro lato, i contrari all’abbattimento, tra cui molti ambientalisti e associazioni locali, ritengono che questa pratica rischi di compromettere il patrimonio faunistico del Parco e di disturbare l’equilibrio naturale. La presenza dei cervi, sostengono, è un valore aggiunto per l’ecosistema e per l’attrattività turistica del territorio. Gli oppositori propongono, in alternativa, metodi meno invasivi come la cattura e il trasferimento, l’uso di dissuasori per ridurre i danni agricoli, e programmi di sterilizzazione.