CUPELLO – «Già dal 2021 il Mase ha messo a disposizione degli enti le faq che chiariscono, tra i particolari più articolati, anche quelli più elementari, come la titolarità dei fondi PNRR che tiene lontane le società di capitale dal poterne usufruire. Comprendiamo dal Consiglio Comunale svolto in merito, che vi è – da parte delle classi dirigenti del territorio – una certa difficoltà di comprensione e di interpretazione di ciò che viene detto, prim’ancora di ciò che viene letto. Ebbene, questo clamoroso errore che porta ad un indegno balletto di riconversione continua della ragione sociale del CIVETA, ha avuto in questi giorni ben tre giustificazioni differenti. La prima è quella del Direttore Generale Marcovecchio, il quale ha affermato la scorsa settimana che i bandi PNRR sono di difficile interpretazione e che addirittura gli stessi dirigenti del Ministero poco o nulla hanno capito. Poi vi sono state le versioni dell’Amministrazione Comunale che da un lato sottolinea la bontà della conversione a S.r.l. per impedire il comodato d’uso degli impianti, dall’altro un impeto di panico che non ha consentito la lucidità e la sobrietà necessarie nell’assumere una decisione più ragionevole e lungimirante. Fatto sta che la conversione da Consorzio a S.r.l. ha prodotto il concreto rischio della perdita dei fondi (oltre a ingenti spese); un rischio tale da aver imposto di fare marcia indietro e tornare ad essere Consorzio pubblico il quale però non rischia come prima la perdita della proprietà degli impianti perché sarebbe in corso – a detta del Vice Sindaco – un accordo con la regione per impedire che ciò accada. Officina Cupello ha dunque posto l’accento sul fatto che tale accordo avrebbe potuto essere stipulato prima, senza arrivare ad una trasformazione del CIVETA esaltata all’epoca dall’attuale maggioranza come la svolta che avrebbe garantito ogni possibile bene e opportunità, dato che Cupello vantava il Presidente della Commissione Ambiente e Territorio.
È evidente a chiunque la totale e plastica incompetenza politica e amministrativa tale per cui i nostri consiglieri comunali hanno ritenuto di astenersi. Un’astensione che prende atto della importanza di acquisire i fondi PNRR fondamentali per salvaguardare lavoratori, beni, impianti. Ma è astensione perché non ci fidiamo di chi ha manifestamente dimostrato di navigare a mosca cieca. Dopo vent’anni il Civeta è ancora allo stesso punto di partenza con l’aggravio della presenza di un privato e nell’immobilismo decennale che ciclicamente lo pone in una condizione precaria. Non ci fidiamo di chi non ha compreso nemmeno gli elementi più banali e ovvi, mettendo a repentaglio il Civeta stesso, salvo poi ritrovarsi a svolgere la funzione di Direttore Generale con al seguito un CDA e un relativo presidente che collezionano fallimenti in pochi anni di gestione.
Il primo atto è quello dell’assenza di responsabilità che sono al contrario chiare e sono in capo a chi oggi governa l’azienda. Non un piano industriale, non una proiezione che indichi la strada maestra anche in virtù della possibilità di ottenere i fondi PNRR. Nulla insomma, che chiarisca il futuro del territorio. Si procede ancora a “tentoni” o se si preferisce a “mosca cieca”.
Gli unici successi sono dentro i palazzi amministrativi dei comuni maggiori, fuori dai palazzi vi è la Corte dei Conti che dà torto, svariati sindaci, gruppi consiliari e la quasi totalità dell’opinione pubblica, nauseata dagli accordi trasversali di un pezzo di centro sinistra che di fatto entra nel centro destra sviluppando uno scenario che a Cupello abbiamo ben conosciuto nelle ultime elezioni e che oggi si manifesta in tutto il suo degrado e disgusto politici.
L’interesse dei lavoratori, dei cittadini, del popolo non passa attraverso la dispendiosa figura del DG verso la quale abbiamo presentato un emendamento per ribadire sonoramente il nostro “NO”; né passa per il tramite di un gruppo dirigente che non possiede alcuna “mission” in grado di delineare il benché minimo scenario progettuale rispetto a ingenti investimenti che coinvolgono appieno il Comune di Cupello in primis e dunque tutti i suoi cittadini.
Officina Cupello si mobiliterà pubblicamente per portare la comunità a conoscenza di ogni singolo particolare e di ogni fondatissima preoccupazione riguardo alla gestione inadeguata del CIVETA».
Così, in una nota ufficiale, Dario Leone, Giuliana Chioli e Roberta Boschetti del gruppo consiliare OFFICINA CUPELLO.