VASTO – In questa santa domenica 27 ottobre, Don Domenico Spagnoli ci invita a riflettere sul passaggio del Vangelo che racconta la storia di Bartimeo, un cieco che chiede aiuto a Gesù mentre si trova a Gerico, una città ricca e di passaggio. Bartimeo, emarginato e costretto a vivere di elemosina, sente parlare di Gesù di Nazaret e, spinto dalla sua fede, grida: “Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!”.
Tuttavia, la folla intorno a lui cerca di zittirlo, desiderosa di nascondere una figura che rappresenta una sconfitta e una malattia. Nonostante ciò, Bartimeo non si lascia intimorire. L’uomo non vede solo con gli occhi fisici, ma intuisce che in Gesù può trovare la soluzione a tutte le sue sofferenze. La sua determinazione è tale che decide di alzare la voce, facendosi sentire nonostante le opposizioni.
Don Domenico riflette sul significato di questo gesto, evidenziando come, anche nelle situazioni più difficili, Gesù sia sempre in grado di ascoltare il grido sincero del cuore. Nel racconto evangelico, Gesù non si avvicina direttamente a Bartimeo, ma lo fa chiamare. Questo invito è un simbolo importante: Bartimeo deve abbandonare il suo mantello, l’unica cosa che possiede, e alzarsi per andare verso il Maestro.
La folla, inizialmente ostile, cambia atteggiamento e incoraggia Bartimeo dicendo: “Coraggio, alzati, ti chiama!”. Qui si realizza una conversione profonda non solo in Bartimeo, ma anche in coloro che lo circondano. Quelli che prima erano un ostacolo alla grazia divina diventano ora messaggeri della chiamata di Gesù.
Quando Bartimeo arriva davanti a Gesù, il Signore gli chiede: “Che cosa vuoi che io faccia per te?”. Questo momento di confronto è cruciale: per ricevere aiuto, è fondamentale avere il coraggio di esprimere le proprie fragilità. Bartimeo non chiede denaro o un aiuto temporaneo; chiede la luce che gli restituirà dignità e permette di vedere.
Don Domenico invita ciascuno a riflettere su ciò che significa chiedere a Gesù di illuminarci. Le richieste devono andare oltre le necessità materiali e toccare le dimensioni più profonde della nostra esistenza. Solo in questo modo si potrà sperimentare la vera grazia e la trasformazione che deriva dall’incontro con il Signore.
Buona domenica a tutti.