di Anna Bontempo
VASTO – La situazione finanziaria del Civeta, la tempistica per la sua trasformazione regressiva da società di capitali a Consorzio, i fondi Pnrr, la nota della Corte dei Conti e la figura del direttore generale con il debutto pubblico di Manuele Marcovecchio dopo la tanto contestata nomina. Sono le questioni affrontate ieri durante l’incontro convocato nell’aula consiliare del comune di Vasto dove erano presenti, oltre al sindaco Francesco Menna e agli assessori Gabriele Barisano, Anna Bosco e Alessandro D’Elisa, il presidente del Cda del Civeta, Giuseppe Silvestri, il consiglio d’amministrazione della società, il direttore tecnico Luigi Sammartino e il direttore generale Marcovecchio. Tra il pubblico Dario Leone capogruppo di Officina Cupello e Sandro Di Scerni, oltre a Giuseppe Di Marco di Legambiente.
LA TRASFORMAZIONE REGRESSIVA – Il Civeta torna ad essere Consorzio a distanza di due anni dalla precedente trasformazione in società di capitali (Srl). Non si può fare altrimenti, dice il management, per non perdere i fondi PNRR pari a 35 milioni di euro, progetti importanti e strategici per l’Azienda. A imporre la regressione è stato il Mase (Ministero per l’ambiente e per la sicurezza energetica) Sulla tempistica relativa alla trasformazione si è soffermato Silvestri. «Stiamo aspettando che i vari consigli comunali deliberino», ha precisato il presidente del Cda, «a metà novembre dovrebbe essere convocata l’assemblea dei soci. Subito dopo andremo dal notaio».
LA SITUAZIONE FINANZIARIA – In queste settimane molti sindaci-soci hanno puntato l’indice sui conti del Civeta, che ha chiuso il 2022 con una perdita di esercizio di 900mila euro e il 2023 con un passivo di 300mila euro. Per il 2024 la prospettiva è invece un utile di 100mila euro. «Abbiamo convocato questo incontro per fare chiarezza dopo le tante illazioni che sono circolate», ha esordito il sindaco Francesco Menna, «abbiamo vissuto una fase molto delicata, la legge non ci dava scampo».
IL DEBITO DEL COMUNE DI SAN SALVO – Intorno a questo debito di 800mila euro che l’amministrazione comunale di San Salvo non ritiene tale e che non riconosce, è in corso un contenzioso. La stessa Corte dei Conti nella nota inviata l’11 Ottobre chiede al Civeta di relazionare. «È un debito che risale nel tempo e che riguarda alcuni servizi aggiuntivi», ha spiegato Marcovecchio, «il Cda ha dato incarico ad un legale per procedere». Il direttore generale si è poi soffermato sulla nota della Corte dei Conti dell’11 ottobre, puntualizzando tutte le eccezioni sollevate dai magistrati contabili. L’occasione è stata altresì propizia per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.
«Non mi interessano le polemiche, ma il futuro del Civeta che si candida ad essere protagonista nella gestione dei rifiuti con delle prospettive molto interessanti», ha aggiunto Marcovecchio, il quale ha tenuto a precisare che «non ha una gestione fallimentare. Mettere in giro queste voci fa male al Civeta, ma fa soprattutto male al territorio. Non bisogna mischiare la politica con la realtà di un ente che ha una impiantistica strategica».
L’ingegner Sammartino si è dilungato sulle questioni tecniche relative ai progetti Pnrr.