SAN SALVO – Si infiamma il dibattito politico a San Salvo sulla riapertura dello stadio Davide Bucci. La coalizione di centrosinistra ha espresso forti critiche nei confronti dell’Amministrazione comunale, accusata di mancanza di trasparenza e ritardi nella gestione del progetto per la nuova tribuna coperta. Nonostante l’annuncio dell’avvio del bando di gara, permangono, secondo l’opposizione, gravi incertezze sui tempi di completamento dell’opera.
Fabio Travaglini, leader dell’opposizione, ha dichiarato che la situazione sta creando notevoli disagi alla squadra di calcio locale, il San Salvo, costretta a iniziare il campionato di eccellenza allenandosi fuori città, a Cupello. «Abbiamo bisogno di risposte precise. Non è accettabile che non ci sia ancora una data certa per la riapertura dello stadio. Questo continuo rinvio penalizza la squadra e crea difficoltà per giocatori e tifosi».
L’opposizione non ha però puntato il dito solo contro i ritardi sullo Stadio Davide Bucci, ma ha espresso preoccupazione anche per il campo sportivo Vito Tomeo, la cui gara d’appalto è stata recentemente annullata. «Non abbiamo informazioni sui tempi per una nuova gara – ha aggiunto Travaglini – e questo lascia la nostra comunità sportiva senza una struttura fondamentale e senza alcuna certezza sul futuro».
Tra le critiche principali mosse dalle forze di centrosinistra c’è anche la scarsa chiarezza sul progetto per la nuova tribuna coperta. «Nonostante il voto favorevole al mutuo per finanziare l’opera, i consiglieri comunali non hanno ancora visto il progetto – ha sottolineato il leader dell’opposizione – Abbiamo votato il mutuo perché crediamo che San Salvo meriti uno stadio moderno e funzionale, ma vogliamo vedere i fatti. Serve trasparenza e non solo annunci su Facebook».
L’opposizione chiede inoltre chiarimenti sui dettagli relativi agli spazi commerciali e di ristoro previsti nel progetto e sulla mancanza di una pianificazione adeguata per l’area parcheggi, ritenuta cruciale per il funzionamento della struttura. «La chiarezza – ha concluso Travaglini – non è un’opzione, è un dovere verso la comunità. I cittadini hanno il diritto di sapere cosa comporterà questo progetto e quali saranno i costi reali che ricadranno su di loro».