VASTO – Ai microfoni di Zonalocale, Stefano Ramundo, campione nazionale di pugilato.
I traguardi più cari
La carriera di Stefano è iniziata in periodo che lui stesso definisce cruciale per la sua crescita. «Quando ho iniziato a praticare pugilato, non pensavo di diventare professionista. Ho cominciato per mettermi in forma e scaricare un po’ di tensione», racconta. Tuttavia, la sua voglia di sfide lo ha spinto a passare al professionismo, dove ha raggiunto importanti risultati.
Uno dei momenti più significativi è stato vincere il Trofeo delle Cinture, un’impresa realizzata durante il difficile periodo del COVID-19. Il percorso non è stato privo di ostacoli. «Ho perso il titolo italiano cercando di strappare la cintura al campione, un match difficile ma molto equilibrato. Tuttavia, sono riuscito a riconquistare il titolo e a difenderlo con successo». Anche l’esperienza in campo europeo è stata intensa, e sebbene non sia andata come sperato, Stefano è fiducioso nel suo potenziale: «Il match è stato competitivo, ma ci rifaremo sicuramente».
Routine di allenamento
«Mi alleno ogni giorno; quando sono in preparazione, faccio anche due sessioni al giorno».
Fino a un anno fa, Stefano lavorava in un’azienda su turni, il che rendeva difficile gestire allenamento e lavoro. «Dopo aver vinto il titolo italiano, ho deciso di dedicarmi totalmente al pugilato».
L’importanza dell’alimentazione e di uno stile di vita sano
In uno sport così esigente come la boxe, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale. «Dobbiamo sempre considerare la nostra categoria di peso. È essenziale mantenere un’alimentazione equilibrata, non solo durante la preparazione ma anche nei periodi di riposo», spiega Stefano. Questa attenzione all’alimentazione è vitale per garantire prestazioni ottimali sul ring.
Progetti Futuri
Guardando al futuro, Stefano ha già in mente nuovi obiettivi. «Stiamo lavorando per un prossimo titolo internazionale. Sono molto motivato e determinato a migliorare sempre di più», conclude con entusiasmo.