ABRUZZO – Il nuovo report Ecosistema Scuola di Legambiente, giunto alla sua XXIV edizione, traccia un quadro preoccupante sullo stato di salute delle scuole italiane, con un focus su sicurezza, servizi e sostenibilità. L’Abruzzo, insieme al resto del Sud Italia, emerge come una delle regioni più in difficoltà, con ritardi strutturali e disuguaglianze che continuano a penalizzare l’intero sistema educativo.
Abruzzo: una situazione critica tra sicurezza e servizi In Abruzzo, i dati raccolti da Legambiente sono allarmanti. Solo il 30% degli edifici scolastici dispone di un certificato di agibilità e collaudo statico, due documenti essenziali per garantire la sicurezza di studenti e personale. Ancora più preoccupante è il fatto che solo il 44% degli edifici scolastici ha ottenuto la certificazione antincendio, un requisito fondamentale che dovrebbe essere presente in tutte le scuole.
La situazione abruzzese rispecchia un problema di carattere nazionale, ma la regione sembra soffrire di una mancanza di programmazione e investimenti che aggrava ulteriormente il divario con altre zone d’Italia, in particolare il Nord. La sicurezza degli edifici scolastici, che in molte regioni italiane resta una priorità irrisolta, trova in Abruzzo un’emergenza ancora più accentuata.
Divari tra Nord e Sud anche sui servizi Oltre alla questione della sicurezza, l’Abruzzo, insieme al resto del Sud, mostra gravi lacune anche sul fronte dei servizi scolastici. Se nel Nord Italia il 92,2% delle scuole è dotato di un servizio mensa, in Abruzzo e nelle Isole questa percentuale si abbassa drasticamente. La regione riflette le medie nazionali del Sud, dove solo poco più della metà delle scuole dispone di un servizio di refezione adeguato. A peggiorare la situazione è la mancanza di una forte politica di sostenibilità: il 64,9% delle mense scolastiche in Abruzzo utilizza ancora stoviglie monouso, un dato che evidenzia la scarsa attenzione verso la riduzione dell’impatto ambientale.
Per quanto riguarda la digitalizzazione, anche in questo ambito le scuole abruzzesi si trovano in una condizione di arretratezza rispetto al resto del Paese. Solo poco più della metà degli istituti è dotato di reti cablate e Wi-Fi, una carenza che limita fortemente la possibilità di sfruttare appieno le opportunità offerte dalla didattica digitale.
L’autonomia differenziata e i rischi per le scuole del Sud Il report di Legambiente sottolinea come l’autonomia differenziata rischi di aumentare i divari tra le scuole del Nord e quelle del Sud, con gravi conseguenze anche per le regioni più fragili come l’Abruzzo. Secondo Claudia Cappelletti, responsabile nazionale scuola di Legambiente, senza un investimento reale sui Livelli Essenziali di Prestazione (LEP), l’Abruzzo rischia di rimanere indietro non solo sul piano dell’edilizia scolastica, ma anche in termini di qualità dei servizi offerti agli studenti.
A preoccupare maggiormente è il mancato inserimento nei LEP di servizi cruciali come il trasporto scolastico, le palestre e la sostenibilità energetica. La carenza di trasporti è infatti evidente: solo il 19,7% delle scuole italiane dispone di uno scuolabus, e la situazione in Abruzzo non è diversa. Questo rende particolarmente difficile per le famiglie delle aree interne e più remote garantire una frequenza scolastica regolare per i propri figli.
Fondi insufficienti e cantieri lenti: l’Abruzzo in ritardo Il divario tra Nord e Sud è evidente anche nella gestione dei fondi e nella finalizzazione degli interventi. Nel 2023, la media dei fondi nazionali ricevuti dalle scuole del Sud per singolo edificio si aggira attorno agli 1,4 milioni di euro, simile a quella del Nord. Tuttavia, nelle Isole, e in parte anche in Abruzzo, il valore medio scende a meno di 300mila euro, una cifra del tutto insufficiente per garantire la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico delle scuole.
Anche la durata dei cantieri rappresenta un altro elemento di criticità: se al Nord possono durare tra 8 e 10 mesi, in Abruzzo e in altre regioni del Sud i tempi possono estendersi fino a 24 mesi, rallentando notevolmente la realizzazione degli interventi programmati.
Le proposte di Legambiente: un piano di rigenerazione partecipata Alla luce della fotografia tracciata dal report, Legambiente avanza dieci proposte per migliorare la situazione dell’edilizia scolastica in Italia, con particolare attenzione alle aree più svantaggiate come l’Abruzzo. Tra queste, spicca l’idea di un grande piano di rigenerazione partecipata delle scuole, che includa processi di amministrazione condivisa tra enti locali e comunità educative.
Legambiente propone inoltre di rendere più trasparente l’anagrafe scolastica, facilitando l’accesso alle informazioni sui finanziamenti e lo stato di avanzamento degli interventi edilizi, nonché di replicare le buone pratiche già attive in alcune città italiane, come la mobilità scolastica sostenibile del Comune di Bologna o i percorsi formativi sull’alimentazione corretta promossi a Nuoro e Milano.
Conclusione: la sfida per un’Abruzzo più inclusivo e sostenibile La presidente di Legambiente Abruzzo, Silvia Tauro, ha ribadito la necessità di colmare il divario con il Nord del Paese, sottolineando l’urgenza di una maggiore volontà politica e di una programmazione a lungo termine. «Anche nella nostra regione si conferma il divario tra Nord e Sud del Paese in materia di edilizia e servizi scolastici, dove continuano a pesare ritardi, poca volontà politica e scarsa programmazione. È necessario garantire obiettivi e prestazioni che garantiscano davvero la sostenibilità ambientale e la salubrità degli edifici, la qualità indoor, il benessere e la salute. La vera sfida consiste nel promuovere nei fatti un grande cantiere di innovazione, dove convogliare idee e risorse per progettare e realizzare scuole sicure, inclusive, sostenibili e innovative» ha dichiarato.
La sfida per l’Abruzzo, quindi, è quella di trasformare le criticità evidenziate dal report in opportunità, attraverso investimenti mirati, progetti di innovazione e un approccio partecipato che coinvolga tutte le parti interessate. Solo così sarà possibile realizzare scuole sicure, inclusive e sostenibili per le future generazioni.