di Anna Bontempo
VASTO – Un giro nel centro storico con una puntatina ai giardini napoletani di Palazzo D’Avalos e la visita nella riserva naturale di Punta Aderci. Sigfrido Ranucci, giornalista d’inchiesta e conduttore televisivo di Report, ha voluto conoscere alcuni luoghi simbolo della città prima di concedersi al numeroso pubblico che ha affollato l’Arena Ennio Morricone di via Adriatica, dove ha presentato il suo ultimo libro “La scelta”, edito da Bompiani, dialogando con l’avvocato ed editore Antonio Cilli.
Prima di salire sul palco ha firmato centinaia e centinaia di autografi, senza sottrarsi ad abbracci e strette di mano. Ranucci si è raccontato, in modo generoso e autentico, attraverso le vicende professionali e private, nei percorsi che lo hanno reso il professionista punta di diamante del giornalismo d’inchiesta che vive ormai sotto scorta da anni. Con Ranucci, ospite particolarmente atteso, si è chiusa col botto la terza edizione di Vasto d’autore Festival, nato dalla collaborazione tra l’associazione culturale Angelozzi comunicazione e l’assessorato alla cultura. All’autore e giornalista è stato conferito il premio Vasto d’autore festival 2024 per il giornalismo d’inchiesta, per il lavoro appassionato svolto in nome della verità, con la consegna di una targa a nome del Comune di Vasto e del direttivo del Festival.
«L’incontro con Ranucci è stato per noi di Vasto d’autore festival un grande onore», commenta Patrizia Angelozzi, direttrice artistica del Festival, «con lui abbiamo trascorso una intensa giornata nei posti più belli della città, dalla spiaggia di punta Penna alla riserva naturale di Punta Aderci, con una sosta suggestiva sul trabocco più esteso sul mare di questo luogo. Non è mancato un giro nel centro storico ed in alcuni luoghi in particolare dove ha voluto farsi raccontare la storia». Con Ranucci cala il sipario sul Festival. Angelozzi non nega la sua soddisfazione per i risultati raggiunti. «Sicuramente oltre le aspettative”, dice la professionista, “abbiamo avuto un ottimo riscontro di pubblico. L’incontro con Ranucci è stato tra i più emozionanti e partecipati. Il giornalista non si è risparmiato, raccontando in modo generoso ed autentico le sue vicende professionali e personali».
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