ATESSA – «La crisi che sta vivendo lo stabilimento Stellantis di Atessa, e di conseguenza tutto l’indotto, non ci sorprende poiché da anni i segnali mandati dalle politiche di investimenti della Stellantis e le dichiarazioni del CEO Tavares, anche durante la visita presso lo stabilimento di Atessa, erano abbastanza chiari. A nostro avviso i motivi dell’attuale stato di cose sono molteplici e non risiedono solo ed esclusivamente sul calo di richieste da parte del mercato dei veicoli leggeri».
Inizia così la nota diffusa da Usb in merito alla situazione emergenziale che sta interessando lo stabilimento Stellantis di Atessa.
«Gli effetti sull’occupazione sono passati in sordina, ma la perdita di circa 2000 addetti nello stabilimento negli ultimi anni era più che un indizio e le ricadute sulle aziende dell’indotto sono ancor più preoccupanti. Il massiccio ricorso alla Cassa integrazione guadagni ordinaria da parte di Stellantis Atessa, utilizzata con rotazione poco equa per parte dei lavoratori, richiede un deciso intervento da parte delle istituzioni. Avevamo pubblicamente denunciato i pericoli anche a seguito del primo tavolo ministeriale specifico su Stellantis, convocato dal Ministro Urso e tenutosi a Roma il 14 febbraio 2023, a cui abbiamo partecipato e al quale non siamo più stati invitati, senza apparente motivazione. Nel periodo successivo si sono tenuti altri tavoli i cui sviluppi non sono stati nemmeno oggetto di assemblee dei lavoratori, da parte delle OOSS firmatarie del CCSL, creando una situazione di smarrimento tra i lavoratori, sia direttamente impiegati nello stabilimento Stellantis, che ancor più in quelli delle aziende dell’indotto», continuano dal sindacato.
«Le uniche informazioni sono quelle divulgate a mezzo stampa o in comunicati sindacali poco esaustivi. Anche gli esiti e le informazioni sul tavolo in cui è partecipe la Regione Abruzzo non sono stati oggetto di coinvolgimento dei lavoratori, che hanno bisogno di certezze e non di rassicurazioni: Quali investimenti ha garantito Stellantis in Val di Sangro? Con quali tempistiche? Quali garanzie occupazionali ha fornito l’azienda? La Regione Abruzzo cosa ha messo sul piatto degli investimenti infrastrutturali e con quali tempistiche? Queste sono le domande che vorremmo porre al Presidente Marsilio e all’assessore Magnacca ai quali abbiamo chiesto un incontro urgente per comprendere come stanno le cose in concreto, non limitandosi alle rassicurazioni mediatiche del CEO Stellantis, che non rispecchiano la realtà», incalzano da Usb.
«È fondamentale sapere quali iniziative sta mettendo in campo la Regione Abruzzo a tutela dei lavoratori e del territorio, impegnare la stessa a far sì che gli effetti della crisi vengano equamente distribuiti anche a carico di Stellantis e delle aziende dell’indotto senza scaricarli esclusivamente sui lavoratori oltre che sulle casse dell’INPS», concludono infine da Usb.