VASTO – Ieri sera, all’oratorio salesiano di Vasto, si è svolta una cerimonia di inaugurazione per il nuovo spazio rinnovato dedicato ai giovani della città. L’evento ha visto la partecipazione di autorità civili, religiose e militari, con l’obiettivo di sottolineare l’importanza di creare ambienti sempre più accoglienti e stimolanti per le nuove generazioni.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del sindaco Francesco Menna, dell’assessore al Welfare Anna Bosco e del direttore dell’Opera Salesiana, don Alvaro Forcellini. La cerimonia è stata arricchita dalla benedizione dei campi da parte di don Nicola Florio, direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile della Diocesi Chieti-Vasto.
Momento clou della serata è stato l’accensione della fiaccola olimpica, a cura di Marco La Verghetta, membro dello staff tecnico della nazionale italiana paralimpica di tiro a segno. La cerimonia si è conclusa con un tributo speciale a Pasquale Granata, il primo salesiano a promuovere il basket, nella sua esperienza a Vasto tra gli anni Settanta e primi Novanta.
L’evento è stato condotto dall’artista vastese Fabio Falcone e dall’animatore Nicola Campagna, che hanno saputo rendere ancora più speciale la serata, celebrando il passato e il presente dell’oratorio salesiano e la sua continua evoluzione come punto di riferimento per la gioventù locale.
«Questa inaugurazione segna un momento di grande rilevanza e attesa, poiché era fondamentale intervenire sull’oratorio. I campi erano in condizioni precarie, con dislivelli che potevano mettere in pericolo i ragazzi e segnalavano un evidente stato di trascuratezza. Questa situazione non era accettabile in un contesto educativo, dove l’aspetto degli spazi gioca un ruolo cruciale. Come insegnava Don Bosco, un ambiente curato, bello ed efficiente è essenziale per il benessere dei giovani. Il nostro impegno economico è stato notevole e desidero esprimere una sincera gratitudine ai numerosi benefattori che, con il loro sostegno, hanno reso possibile questa importante realizzazione», le parole di don Massimiliano Dragani.
«Nel corso degli anni, il nostro oratorio ha subito trasformazioni significative – commenta Pasquale Granata. In passato, la vita dell’oratorio era dominata dalle associazioni: c’erano gli scout, i ministranti, e le associazioni sportive come la PGS Calcio e la PGS Basket. All’epoca, il termine ‘oratorio’ non era ancora in uso, e il focus era principalmente sui Salesiani e sulle loro attività. Le associazioni sportive erano ben definite: gli scout e i ministranti si concentravano su ADS e PGS Calcio, mentre la PGS Basket era gestita separatamente».
«Con il passare del tempo, è cambiato il modo di praticare sport – dichiara il salesiano presente a Vasto dal 1975 al 1993. In passato, si giocava principalmente all’aperto, ma oggi, soprattutto per il basket, le palestre sono diventate indispensabili. Durante gli anni in cui gestivamo i campionati giovanili, eravamo costretti a utilizzare palestre esterne come quelle del Magistrale o dell’Industriale, poiché l’attuale palestra, che in passato era un bocciodromo, non esisteva ancora. La grande palestra comunale è stata realizzata solo dieci anni dopo».
«L’organizzazione del basket in Italia e le strutture locali sono cambiate notevolmente. Il concetto di oratorio ha cominciato a prendere piede con l’arrivo di Don Adam, seguito da Don Simone, che si è dedicato agli spettacoli e ha collaborato con l’ADS. Precedentemente, Don Michele si occupava principalmente dell’ADS, mentre i Salesiani erano più numerosi e ciascuno gestiva una specifica attività: Don Luigi seguiva i lupetti e i ministranti, io mi occupavo del basket, Sabatini del calcio, e Don Vecchietti delle bocce, insieme a Don Burlina. Oggi, invece, i tre Salesiani presenti devono gestire tutte le attività, un compito certamente impegnativo», conclude Granata.