CHIETI – «A quanto pare, in termini di assegnazione di fondi, la Asl di Chieti è la più penalizzata e con essa gli abitanti della provincia. Lo scorso anno, stando ad una dettagliata delibera del direttore generale Thomas Schael (la 1307/2024), si è registrata una progressiva riduzione delle risorse pro capite, quasi dimezzate rispetto al 2020. Alla Asl di Pescara, di contro, ne sono state assegnate quasi il doppio rispetto a quella teatina».
A farlo presente è il Commissario provinciale della Lega Chieti, Maurizio Bucci che, quindi, chiede un intervento immediato: «Siamo i figliastri della situazione – denuncia Bucci – non si spiega diversamente il trattamento che l’azienda sanitaria ha ricevuto e riceve. Siamo i più penalizzati in assoluto. Lo dicono i numeri. Nel dettaglio, la Asl di Pescara registra un incremento a livello di fondi del 4.79%, quella di L’Aquila del 4.18%, quella di Lanciano-Vasto-Chieti di appena il 2.45%. Un primato negativo che stride con le caratteristiche del territorio e della stessa Asl. Noi rappresentiamo infatti un unicum in Abruzzo: abbiamo il maggior numero di Comuni classificati come ultra periferici, pari a 37, staccando di parecchio l’Aquilano che si ferma a 13; la popolazione over 65 è in crescita con valori di un punto sopra la media regionale e, nel 2023, ha toccato il 26.1%. Ad eccezione dell’area metropolitana, tutta la parte sud della provincia di Chieti è classificata periferica e ultraperiferica. E ancora, oltre la metà della popolazione delle aree interne abruzzesi è residente nel Chietino, con più di 241 mila unità pari al 52% del totale».
«Ora, a fronte di tali condizioni demografiche e orografiche, come si può – domanda Bucci – sotto finanziare una Asl come quella di Chieti, alla quale allo stesso tempo si chiede di potenziare strutture e servizi sanitari di prossimità per dare risposte alle esigenze dei cittadini? La ripartizione del Fondo sanitario regionale non dovrebbe più basarsi sul numero di residenti, ma sulla quota capitaria pesata per età, tenendo conto anche della distribuzione dei cittadini residenti secondo la classificazione prevista dalla Strategia Nazionale Aree Interne. Una rivendicazione giusta e doverosa. Ci troviamo infatti di fronte ad una struttura già di per sé dispendiosa e adesso con fondi insufficienti. Il che inevitabilmente genera perdite. E non finisce qui. Ci aspettiamo a breve anche altre azioni dalla programmazione regionale sul fronte dell’assistenza territoriale che, come si sa, va potenziata. Sulla situazione della Asl di Chieti, insomma, incidono negativamente, causando dispersione di risorse economiche e di personale, di sicuro criticità di carattere economico, sociale e demografico, ma anche i fondi assegnati che, ripeto, sono molto meno rispetto a quelli delle altre Asl. Quasi la metà di quelli ricevuti dall’azienda sanitaria pescarese».
«Se non si interviene al più presto – conclude – questa situazione rischia di avere pesanti ripercussioni soprattutto sui servizi delle aree interne della provincia. Chiedo pertanto più risorse pro capite del contributo in Conto Esercizio del Fondo Sanitario regionale e una rielaborazione delle percentuali».