CHIETI – Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua quarta edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro del parco circolante.
Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. L’Abruzzo segue il trend positivo ma con una crescita più lieve: +4,4% pari a 498 nuovi mezzi. Ben sopra la media, Chieti segna un balzo in avanti del 27,8%, registrando 202 nuove targhe. Il mercato italiano degli autobus, indipendentemente dalla capienza, registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. Al terzo posto della classifica nazionale, l’Abruzzo segna un balzo in avanti del 175%, al netto di 121 nuove targhe (rispetto alle 44 dell’anno precedente). Anche qui la provincia chietina chiude in positivo il 2023 con 81 nuovi bus (+305%).
La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina). In Abruzzo si segnala un lieve calo del gasolio, che rimane comunque preponderante e copre il 93,3% del parco (-0,2 punti percentuali rispetto al 2022), e del metano che passa da 2,1% a 2,0%. La crescita interessa il comparto degli ibridi (+0,2 punti percentuali) che, tra benzina e gasolio, si attestano a quota 0,6%. L’elettrico rimane stabile allo 0,1%. A Chieti il gasolio segue lo stesso calo percentuale e raggiunge il 93,7%, così come cresce della stessa quota l’ibrido che però arriva a 0,7%, poco al di sopra della media nazionale. Il metano passa da 2% a 1,9% e l’elettrico rimane fermo allo 0,1%. Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%). In Abruzzo si registra un leggero calo del gasolio da 94,8% a 92% a fronte di una crescita notevole dell’elettrico (da 0,9% a 1,2%) e del metano che arriva al 6,7% (dal 4,3% del 2022). Il metano registra il picco a Chieti (+3,8 punti percentuali) che si attesta prima tra le province abruzzesi con 9,9% del circolante. Come a livello regionale, il gasolio subisce una leggera diminuzione (da 93,2% a 89,3%) e l’elettrico cresce (da 0,6% a 0,7%).
Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti. Sopra la media nazionale, le categorie più inquinanti in Abruzzo salgono a quota 53,3%, con l’Euro 0 che si attesta al 16,7%. Per contro le classi più ecologiche si fermano al 46,7%, di cui però il 19% è dato dai soli Euro 6. A Chieti più della metà (52,7%) del parco è ancora dato dagli Euro 0 – 3, in calo di due punti percentuali rispetto al 2022. In leggera crescita le classi Euro 5 e 6 che insieme arrivano al 30,1% (vs 27,6% del 2022). In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale. Anche in Abruzzo la quota maggiore del parco è poco inquinante (52,2%): gli Euro 5 sfiorano il 19%, gli Euro 6 arrivano al 25,7%. Sopra la media regionale, Chieti segna un incremento delle classi più ecologiche (Euro 5 e 6) che nel complesso coprono il 55,5% del circolante. Qui le categorie dalla 0 alla 3 scendano al 37,4% percentuale più bassa in regione.
L’età degli autocarri in circolazione in Italia rispecchia a grandi linee la loro classe ecologica; la percentuale di veicoli con meno di un anno aumenta dal 3,6% al 4,4% ma allo stesso tempo invecchiano quelli seminuovi, con un calo di 0,7 punti percentuali dei veicoli tra uno e cinque anni. I dati dei più anziani potrebbero essere anche qui viziati dal permanere sui registri di veicoli non più circolanti, tanto che la fascia oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante. In Abruzzo la fascia più rappresentata è quella di autocarri tra 20 e 30 anni, che sfiora il 23% del totale circolante. Rispetto alla media nazionale l’Abruzzo presenta un parco più datato: il 18,8% dei veicoli ha più di 30 anni (15,8% in Italia) e quelli sotto i 10 anni sono il 25,3% (35,2% Italia). In provincia di Chieti l’età media degli autocarri si abbassa: il 17,9% supera i 30 anni e il 25,8% ha meno di 10 anni. La fascia più diffusa rimane quella tra i 20 e i 30 anni che sale al 23% (+1,9 punti percentuali rispetto al 2022). Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022). Anche in questo caso l’Abruzzo mostra veicoli più datati rispetto alla media nazionale: i veicoli sopra i 20 anni raggiungono quota 34,3% (vs 27,5% dell’Italia) e quelli sotto i 10 anni il 29,3%. La fascia più diffusa rimane quella tra i 20 e i 30 anni (pari al 23,5%). A Chieti il 32,5% del circolante ha meno di 10 anni e fra questi il 5% ha addirittura 1 anno (percentuale più alta in regione). Viceversa, gli autobus datati scendono al 26,1%.