VASTO – «In risposta alla recente lettera aperta del presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe, ci sembra doveroso sottolineare quanto sia stucchevole il suo tentativo di dipingersi come una vittima, richiamando al senso di responsabilità altrui»: inizia così la nota diffusa dai consiglieri di Fdi vastesi Francesco Prospero, Vincenzo Suriani e Guido Giangiacomo in risposta al presidente Sasi Basterebbe.
«Questo atteggiamento è particolarmente incoerente considerando che è stato lui stesso, con una conferenza stampa, a puntare il dito contro la Regione, accusandola di non aver fornito le risorse necessarie per fronteggiare la crisi idrica. Tali affermazioni sono state prontamente smentite con dati incontrovertibili: la Sasi ha ricevuto ben 75 milioni di euro in finanziamenti, risorse che in parte non sono state utilizzate e in parte sono state gestite in maniera inadeguata. Non possiamo accettare che Basterebbe tenti di sviare l’attenzione dalle sue evidenti responsabilità con un vittimismo fuori luogo», continuano i consiglieri.
«La gestione della crisi idrica da parte della Sasi è stata caratterizzata da una serie di errori e mancanze, e una volta superata l’emergenza, sarà indispensabile un esame approfondito della sua conduzione. Questa valutazione dovrà essere effettuata dall’ERSI (Ente Regionale Servizio Idrico Integrato) e dall’assemblea dei sindaci, per fare piena chiarezza sulle scelte adottate e sulle conseguenze di queste sulla comunità. È ora di smetterla con la retorica del capro espiatorio: per guidare un’azienda come la Sasi non basta possedere una tessera di partito. Serve una leadership competente, capace di affrontare le sfide con trasparenza e responsabilità. Purtroppo, finora la gestione di Basterebbe ha dimostrato il contrario, con risultati che parlano da soli e con gravi ripercussioni sulla qualità del servizio e sulla vita dei cittadini. Questo non può e non deve essere dimenticato, e siamo determinati a garantire che, una volta finita l’emergenza, venga fatta piena luce su quanto è accaduto e sulle responsabilità in gioco», hanno concluso Prospero, Suriani e Giangiacomo.