ABRUZZO – Dopo la pubblicazione della delibera di Giunta regionale con la quale la Regione Abruzzo approva il prelievo selettivo di quasi 500 cervi, tantissimi cittadini e anche esponenti della politica regionale – persino di compagini della maggioranza – hanno espresso grande disappunto e contrarietà alla decisione.
Il WWF Abruzzo ha, quindi, lanciato una petizione on line che in poche ore ha già raggiunto più di 2500 firme. Quanti amano l’Abruzzo e la sua natura sono invitati a firmare e a diffondere la petizione per far sentire forte la voce di chi pensa che i cervi debbano poter continuare a vivere tranquilli sulle montagne abruzzesi. Ma il WWF rilancia e propone, oltre alla revoca della delibera, un confronto con gli esponenti del governo regionale per affrontare in maniera organica e fattiva i temi dei danni all’agricoltura e del rischio di impatto con gli autoveicoli, che non possono essere risolti affidandosi agli spari dei fucili.
La petizione può essere firmata all’indirizzo: https://www.change.org/p/fermiamo-la-strage-dei-cervi-in-abruzzo
Ha aderito alla petizione anche l’Associazione Rifiuti Zero Abruzzo. Il WWF invita le associazioni ambientaliste e animaliste ad aderire alla petizione e contrastare la scelta della Regione Abruzzo.
Di seguito il testo della petizione: Con una delibera di Giunta dell’8 agosto 2024, la Regione Abruzzo ha approvato l’abbattimento di circa 500 cervi che sarà effettuato da cacciatori abilitati e avverrà in due aree dell’Abruzzo aquilano. Una decisione che lascia davvero attoniti, sia sul piano naturalistico che su quello emotivo: per accontentare un piccolo gruppo di cacciatori, verso i quali presidente e vice-presidente della Regione Abruzzo manifestano una sempre maggiore sudditanza, si abbandona impunemente la visione di un Abruzzo capace di convivenza con la fauna selvatica e, soprattutto, si tradisce un modello di educazione ambientale e di tutela della biodiversità faticosamente delineato negli anni.
In Abruzzo alcuni paesi hanno costruito sulla presenza dei cervi la propria immagine identitaria e ne hanno fatto un motivo di promozione turistica. Per tutti i cittadini e i visitatori del territorio abruzzese questi animali rappresentano un patrimonio della nostra terra e sono il simbolo stesso della natura che regna in questi luoghi e che rende la nostra regione conosciuta e apprezzata ovunque: non sono bersagli per i cacciatori! I cervi hanno il diritto di poter continuare a vivere tranquilli e tutelati sulle nostre montagne.
Chiediamo alla Regione Abruzzo di revocare la delibera, di abbandonare l’idea del prelievo selettivo al Cervo e di aprire un tavolo di confronto che porti a valutare e intraprendere altre soluzioni per limitare i danni all’agricoltura e il rischio da impatto con autoveicoli.