ATESSA – Il quadro attuale per Stellantis non è affatto roseo. La produzione, che nel 2023 ammontava a 750.000 veicoli, scende a 500.000 unità nel 2024. Questo calo ha ripercussioni dirette sugli stabilimenti italiani, come Atessa e Termoli.
Attualmente, il gruppo automobilistico occupa circa 40.000 lavoratori in Italia, tra produzione e servizi. A questi si aggiungono non meno di 10.000 dipendenti che lavorano presso le aziende dell’indotto, tutte potenzialmente a rischio se non si trovano soluzioni adeguate. Le preoccupazioni dei sindacati sono particolarmente gravi riguardo alla possibilità di licenziamenti di massa, soprattutto in vista della conclusione delle settimane di cassa integrazione programmata per il 2025. Se non si interviene prontamente, migliaia di lavoratori potrebbero trovarsi senza occupazione.
In questo scenario preoccupante, il Governo italiano sta valutando l’opportunità di nuovi investitori, come il colosso cinese Dongfeng Motors. Quest’ultimo ha recentemente aperto una nuova sede in Italia e potrebbe rappresentare una via d’uscita, sebbene al momento non ci siano certezze concrete su eventuali investimenti significativi.
La preoccupazione arrivata dal segretario nazionale di Fim, Iuliano.
Benvenuti nel management a ispirazione francese. Stessa strategia produttiva di Rossignol, caso studio dei manuali di strategia gestionale. Tavares su Leapmotor é stato chiaro : non produzione ma solo commercializzazione. E quanto a Dongfeng, i cinesi punterebbero ad un solo HUB produttivo in Italia, e per… udite, udite, 100mila veicoli annuali secondo Forbes.
Il problema c’é. La soluzione sarà solo politica.