Parcheggio Canale: «Auto incastrate tra i monconi degli alberi tagliati»

Prime proteste dopo la decisione della Provincia | VIDEO

VASTO – Auto incastrate tra i monconi degli alberi tagliati. È successo domenica scorsa a Canale, nell’area che la Provincia ha destinato a parcheggio pubblico, in occasione della cerimonia di intitolazione del Parco San Benedetto e della esibizione della Piccola Underground Orchestra nell’ambito della rassegna “Road to Punta Aderci”.

Tantissime le persone che hanno affollato la spiaggia di Canale (circa 200), alcune delle quali hanno lasciato l’auto in sosta nel parcheggio adiacente la Statale 16. In serata l’amara sorpresa. «Abbiamo visto due macchine incastrate che facevano fatica ad uscire», raccontano alcuni automobilisti, «in quell’area ci sono decine e decine di mozziconi di tronchi che sporgono dal terreno. Chi paga in caso di danni?».

In effetti la Provincia, che è proprietaria dell’area, ha installato la segnaletica che invita a parcheggiare, senza preoccuparsi della presenza dei monconi degli alberi tagliati. Si tratta dei resti dei 40 cipressi abbattuti l’anno scorso – in quanto ritenuti “abusivi” – con una ordinanza firmata dal sindaco Francesco Menna, ma revocata dopo tre mesi in autotutela in quanto “il provvedimento di rimozione delle opere abusive e il ripristino dello stato dei luoghi è un atto di competenza dirigenziale”.

In realtà quell’ordinanza destò più di una perplessità. Ma tant’è. L’abbattimento dei cipressi era stato eseguito il 5 agosto 2023. Quando l’ordinanza venne pubblicata all’albo pretorio le motoseghe erano già entrate in azione. Qualche giorno prima era stato rimossi siepi, cespugli oleandri (anche loro abusivi?) al confine con la Statale 16 e gli operai comunali, unitamente alla polizia locale, erano intervenuti per lo sgombero di alcune opere abusive realizzate da privati che avevano avuto in concessione i terreni dalle Ferrovie.

Ora, a distanza di un anno, quell’area come avevano ipotizzato alcune associazioni, è diventato un parcheggio, che sarebbe stato sicuramente molto più ombreggiato ed accogliente se non fossero stati rimossi i cipressi “abusivi”.

Di Anna Bontempo