CUPELLO – In un contesto di crescente emergenza idrica e disservizi nella gestione dell’acqua, Cupello si trova al centro di una crisi che sembra non avere fine. Mentre le risorse idriche diventano sempre più rare e le interruzioni del servizio diventano quotidiane, i cittadini si vedono gravati da bollette sempre più salate. Marco Antenucci, consigliere comunale di Cupello nel Cuore, denuncia l’inefficienza dell’attuale amministrazione e chiede azioni concrete per affrontare una situazione che si protrae da oltre vent’anni.
«Nel registrare l’ennesima assenza da parte del comune di Cupello, con a capo l’amministrazione di centrodestra targata Di Florio, in merito alla mancata sottoscrizione, unitamente agli altri comuni del comprensorio, della richiesta di sospensione delle bollette, non possiamo far altro che, oltre ad esprimere il nostro totale disappunto e rammarico in merito alla pochezza dei nostri amministratori, rappresentare il nostro punto di vista. Dopo oltre un ventennio di gestione privata del bene pubblico più prezioso, l’acqua, la situazione di fatto è disastrosa. Il privato che avrebbe dovuto sopperire alla carenza di fondi di investimento ed organico sul territorio ha invece usato i cittadini tutti come vacche da mungere sino all’ultima goccia, d’acqua appunto. Ed è così che oltre il 65% del prezioso liquido, fonte di vita, si perde nel territorio! Mentre le bollette sono triplicate e le strade sprofondano tra buchi e incuria generale».
«Cupello subisce la chiusura sistematica della rete da venti anni ogni singolo giorno – continua Antenucci – obbligando tutti i cittadini a dotarsi di impianti di accumulo, che se anche cosa buona e giusta, hanno intaccato i risparmi delle famiglie e creato una differenza sociale importante tra chi ha la possibilità economica e di spazio per avere un’autoclave con cisterna e chi di fatto si è rassegnato a vivere buona parte della sua esistenza sul territorio senza acqua. Oltremodo, le continue chiusure hanno determinato negli anni rotture degli impianti, filtri intasati e il dubbio, spesso suffragato dalle condizioni visive del prezioso liquido, che l’acqua non fosse di buona qualità. La gravissima carenza idrica derivante dalla siccità del 2023 e del 2024 non è che l’ultima grande scusa atta a coprire le macroscopiche mancanze, che come già detto sopra hanno portato il comprensorio, e soprattutto il comune di Cupello, ad essere lo zimbello dell’Abruzzo ed il più danneggiato. A margine delle riunioni d’emergenza, nonché del recente Consiglio Comunale in Cupello alla presenza del Presidente della Provincia Avv. Francesco Menna, emerge come, da ormai più di 20 anni, la programmazione degli interventi sulla rete, da realizzare in buona parte con fondi PNRR ed altri, ha visto solo una mappatura e digitalizzazione delle rete senza alcun intervento migliorativo in grado di mitigare e risolvere in parte i problemi relativi alla copiosa perdita dell’ingente risorsa idrica».
«Il sospetto è che, come accade ormai sovente in Italia, i fondi di cui sopra saranno usati esclusivamente per rimpinguare interessi terzi e non quelli della collettività ne tantopiù quelli dei Cupellesi che a parte gli interventi comuni non trova spazio in alcun contesto nella programmazione degli interventi da parte della SASI, il che rimarca la scarsa capacità di incidere delle ultime amministrazioni. Di norma in un paese normale il servizio affidato ad un privato, se inefficiente, con la dovuta vigilanza, viene messo in moro o ad estremi revocato ed affidato ad altri mentre in questo caso vi è un evidente gioco tra le parti che rappresenta una ulteriore beffa per noi cittadini».
«Presa coscienza di tutto il disagio ventennale sofferto dal territorio Cupellese, al quale si aggiunge anche la beffa di dover restare a guardare, senza alcun ristoro economico, come nel periodo estivo nei vicini centri turistici, dove si riscontra un duplicarsi se non triplicarsi dell’indice demografico, si cerca di garantire il servizio anche a discapito della nostra cittadina. Visto il degrado totale delle reti delle acque potabili e fognarie che ricadono inevitabilmente sulla rete stradale divenuta un colabrodo, in virtu’ della gravissima situazione di siccità di questa estate che dispiace dirlo, non è una sorpresa ma era tutto ampiamente annunciato da anni. Preso atto di quanto sopra, abbiamo puntualmente, in occasione del Consiglio Comunale dello scorso 5 agosto, provveduto, oltre che ad approvare la nota missiva alla SASI per chiedere un immediato intervento per la risoluzione delle criticità in essere, ad introdurre, anche raccoglimento le osservazioni di tutti, i seguenti emendamenti al testo coordinato: 1. chiedere alla SASI la presentazione di un piano di gestione delle emergenze con tutte le criticità finora riscontrate; .2. chiedere alla SASI un ristoro e/o riduzione dei costi in bolletta per i nostri concittadini e per le persone maggiormente colpite; 3. .chiedere alla SASI l’immediato e corretto ripristino dei manti stradali danneggiati dalle continue rotture della rete idrica e fognaria. Rimanendo vigili sulle risultanze della nota inviata alla SASI ed al prefetto – conclude Antenucci – ci rendiamo promotori e disponibili ad avviare azioni collettive per la risoluzione delle criticità e per l’ottenimento di sgravi sulle bollette».