PESCARA – Emergono nuovi, inquietanti dettagli sul caso dell’omicidio di Thomas Luciani, il 16enne di Rosciano ucciso il 23 giugno scorso con 25 coltellate per un debito di poche centinaia di euro.
Secondo gli inquirenti, che hanno passato al setaccio i cellulari dei killer e dei testimoni, l’omicidio sarebbe stato premeditato e non frutto di un incontro casuale poi degenerato. Ricostruendo i messaggi e le chiamate effettuate dagli assassini è infatti emerso che i due cercavano Thomas già da diverso tempo e che il giovane, resosi irreperibile, sarebbe poi stato stato attirato in un agguato.
Il gip del Tribunale per i minori dell’Aquila, intanto, ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per uno dei due sedicenni indagati per l’omicidio, che attualmente è detenuto nel carcere minorile di Bari. L’altro indagato, invece, si trova attualmente nell’istituto penale minorile di Roma.