MAGAZINE – Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale (IA) ha compiuto progressi straordinari, specialmente nel campo della generazione di immagini. Tra le tecnologie più avanzate troviamo le Generative Adversarial Networks (GAN), le quali hanno rivoluzionato il modo in cui le immagini vengono create, aprendo nuove frontiere e sollevando importanti questioni etiche e di sicurezza. Secondo la ricerca di ExpressVPN, queste tecnologie rappresentano sia una grande opportunità che una potenziale minaccia per la privacy e la sicurezza delle persone. Vediamo in che modo.
L’Evoluzione delle GAN
Le applicazioni della generazione di immagine tramite AI hanno dimostrato di essere molteplici: spaziano dall’eCommerce all’intrattenimento e sono in grado di sopperire a numerose esigenze di creatività.
Furono introdotte per la prima volte nel 2014 dal ricercatore Ian Goodfellow e si basano su un sistema a doppia rete: il generatore e il discriminatore. Il generatore crea immagini false partendo da dati casuali, mentre il discriminatore cerca di distinguere tra immagini reali e false.
Questo processo competitivo porta alla creazione di immagini estremamente realistiche e, per l’appunto, difficili da distinguere da quelle reali. Ecco perché, in breve tempo, sono emersi anche risvolti negativi.
Le applicazioni “creative” delle GAN
Al giorno d’oggi le GAN sono già utilizzatissime per creare personaggi virtuali in film e videogiochi, riducendo così i costi per l’ingaggio di attori e set fisici. Anche nel settore della moda le GAN hanno iniziato ad essere utilizzate per la creazione di modelli virtuali per sfilate e campagne pubblicitarie, abbattendo i costi di produzione e ampliando le possibilità creative.
Ci sono poi gli eCommerce, per i quali immagini ben dettagliate dei prodotti servono a migliorare il tasso di conversione e a incrementare i fatturati: le GAN, in pratica, sono già utilizzate nella maggior parte dei settori creativi e laddove siano necessarie grafiche, immagini e video-clip.
I rischi delle GAN
Nonostante i benefici, la generazione di immagini realistiche tramite IA solleva importanti controversie etiche e legali. Le immagini create, infatti, possono essere utilizzate per frodi, disinformazione e violazione della privacy.
Un esempio tra i più preoccupanti, a tal proposito, è rappresentato dai deepfake, cioè contenuti video manipolati che possono essere utilizzati per diffondere false informazioni o compromettere la reputazione delle persone. Secondo un report del MIT Technology Review, il numero di deepfake in rete è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, evidenziando la necessità di sviluppare strumenti per rilevarli e contrastarli.
Come proteggersi e quali sono i pericoli?
Per proteggersi dai rischi associati alle immagini generate dall’IA, è fondamentale adottare misure di sicurezza adeguate. Utilizzare una VPN, in primis, può aiutare a criptare il traffico internet, rendendo più difficile per i malintenzionati intercettare e rubare informazioni sensibili. Inoltre è importante essere consapevoli delle informazioni personali condivise online e adottare misure di sicurezza aggiuntive: autenticazione a due fattori, revisione periodica delle impostazioni di privacy sui social media e cambio delle password.
Anche l’educazione svolge un ruolo importante. Le persone, infatti, devono essere informate sui potenziali pericoli e sulle migliori pratiche per proteggere la loro identità digitale. In un momento storico come quello che viviamo, mantenere un alto livello di consapevolezza e informazione è fondamentale per mitigare i rischi derivanti da queste nuove “trappole” della rete.-
Futuri Sviluppi delle AI Generative
Considerando che le AI generative continueranno a evolversi, è essenziale che tali sviluppi siano accompagnati da una riflessione etica e da misure regolamentari adeguate. Più tra tutti ci vorrà un quadro normativo chiaro, che sia in grado di bilanciare innovazione e protezione dei diritti individuali.
Al momento i governi sono a lavoro sui temi del deepfake, mentre gli esperti discutono su quali potrebbero essere i modi per definire confini d’uso delle AI. L’uso crescente di deepfake per la disinformazione e la manipolazione delle informazioni evidenzia la necessità di sviluppare strumenti efficaci per la loro rilevazione e contrasto.
A ciò si aggiunge l’esigenza di tutelare le persone dal rischio del furto di identità, reso ancora più pericoloso oggi dalla possibilità di creare contenuti difficili da distinguere da quelli reali. È importante che le persone comprendano i rischi di dare in pasto alla rete dati sensibili sul loro conto senza adottare adeguate misure di protezione per navigare sul web.