di Anna Bontempo
VASTO – «Il turismo è la più grande possibilità di crescita, di occupazione, di futuro e vorrei che tutti ne siano consapevoli». L’assessore Nicola Della Gatta sintetizza così il suo pensiero su uno dei settori fondamentali dell’economia cittadina.
Dopo una serie di interviste a albergatori, balneatori, property manager, titolari di B&B e agenzie immobiliari, Zonalocale ha voluto sentire l’opinione del delegato al turismo. Il pensiero dell’assessore Della Gatta spazia a 360 gradi, toccando tutti gli aspetti di questo settore nevralgico e delineando un ambizioso progetto.
Quali sono le prospettive del turismo a Vasto?
«Intanto va fatta una premessa. In seguito al recente rimpasto di fine aprile, ho ricevuto dal sindaco Francesco Menna questa delega che per me rappresenta una vera e propria sfida rispetto al mio impegno politico-amministrativo, ma anche dal punto di vista personale: ogni delega è degna della massima importanza perché definisce l’ambito del bene comune attraverso cui sei chiamato a servire la comunità che ti ha eletto, ma il turismo, insieme al demanio, ha per me un valore rilevante provenendo da una famiglia che ha fatto parte della storia dell’accoglienza turistica della nostra città. Il turismo è la più grande possibilità di crescita, di occupazione, di futuro e vorrei che tutti ne siano consapevoli. Vasto ha un grandissimo patrimonio di bellezza e deve trovare il modo con cui valorizzarlo a pieno, aprirlo al mondo e cogliere le moltissime opportunità di cui dispone, finora valorizzate non pienamente e non al meglio».
Alcuni operatori turistici intervistati da Zonalocale hanno posto l’accento sugli eventi, a loro dire insufficienti. È proprio così?
«In primo luogo credo che vada ribaltata la percezione stessa che abbiamo dell’assessorato al turismo. Non può essere ridotto ad assessorato agli eventi. Tutt’altro. La sua prima funzione è quella di animare una strategia territoriale di sviluppo che sappia raccogliere tutti gli attori in campo e unirli nella promozione di un unico qualificato brand. Ed è chiaro che per fare ciò occorre impostare un lavoro di grande portata da realizzarsi tra settembre e febbraio: questo è il tempo giusto da dedicare alla programmazione della stagione estivo-autunnale successiva. E quegli stessi mesi vanno impiegati per valorizzare tutto quanto è essenziale per rendere una città appetibile a livello turistico».
Altri operatori hanno messo l’accento sulla scarsa manutenzione in città e soprattutto a Vasto Marina che andrebbe maggiormente valorizzata.
«Non esiste turismo senza decoro urbano qualificato, senza un demanio pienamente fruibile, senza una mobilità capillare, senza servizi innovativi ed integrati: è fondamentale un rapporto sinergico con gli altri assessorati e un confronto continuo con tutti i soggetti pubblici e privati e i portatori di interesse. Anche la promozione, attività rimasta fin troppo ai margini dell’opinione pubblica locale deve essere ripensata in quest’ottica di condivisione, così da poter andare a proporre, in diversi contesti nazionali ed internazionali, non semplicemente un turismo balneare ma più opportunamente un turismo naturalistico, un turismo enogastronomico, un turismo culturale, un turismo ciclabile e sportivo, un turismo nautico: le tante opportunità che ho richiamato inizialmente. Il modo di vivere il turismo sta cambiando, non c’è bisogno per forza di avere una destinazione di massa. L’overtourism è un problema avvertito nelle grandi destinazioni ma anche nelle destinazioni secondarie. La sostenibilità e la piacevolezza della vacanza, sono fattori importanti. Vasto può e deve andare verso questa direzione».
Ha avuto la delega al turismo da poco. Su cosa si è concentrato in questi mesi?
«Ho avuto pochissimo tempo a disposizione per avviare questo lavoro programmatorio, dovendo concentrarmi sulla presente stagione e su quanto andava finalizzato: tra l’altro, la definizione del calendario estivo, la riapertura dell’area archeologica delle Terme Romane, l’inaugurazione della nuova sede IAT in piazza del Popolo. Ma questi primi mesi saranno comunque utili per condividere questa visione alla luce dei flussi attuali e delle risorse in campo. Dobbiamo lavorare senza sosta per costruire un “sistema-Vasto” in cui tutte le risorse esistenti siano pienamente valorizzate. Penso ai due “polmoni” di Vasto Centro e di Vasto Marina, che vanno armonizzati con occasioni ricreative in grado di richiamare una presenza di giovani e famiglie e con aree attrezzate per i grandi eventi; alle due Riserve naturali regionali di Punta Aderci e di Marina di Vasto, che, dopo la gestione comune, vanno integrate in termini di accessibilità turistico-ricettiva, comprendendo anche le numerose calette e spiagge che costituiscono un’importante e caratteristica risorsa della nostra costa; penso al redigendo Piano Demaniale comunale che, al netto delle problematiche relative alle concessioni, ambisce a riqualificare Vasto Marina e a riconcepire i suoi spazi pubblici; penso a un centro storico che con i suoi monumenti, le sue chiese, con Palazzo d’Avalos, l’Arena Ennio Morricone e le sue strutture culturali sia sempre più dinamico ed efficiente contenitore di manifestazioni; penso a eventi pubblici capaci di dotarci, accanto all’enorme panorama di realtà artistiche locali, di un’offerta riconoscibile e di richiamo sovraregionale, come fu con il Vasto Film Festival e, più recentemente, con il Siren Festival».