di Nicola D’Adamo
VASTO – Quest’anno da noi c’è un buon risveglio a livello turistico: cosa fare per incrementare questo trend e assicurare un consolidamento per il futuro?
Partiamo da una storiella. Anni fa in un corso per quadri aziendali il docente pose questa domanda: “Chi è il “padrone” dell’azienda?” I partecipanti in coro: “Gli azionisti”. Il relatore sorrise e disse: “Invece No! Perché i “veri padroni” sono i clienti, in quanto se loro comperano, l’azienda esiste. Se loro non comperano, l’azienda non esiste più”. Seguì poi un lungo intervento sul valore della “customer satisfaction”.
Iniziamo con questo episodio di vita vissuta per dire che, se nelle nostre zone vogliamo sfondare a livello turistico, dobbiamo elevare la qualità dei servizi e porre la massima attenzione alla “soddisfazione totale del cliente”.
Con onestà aggiungiamo che non siamo all’anno zero, perché da una parte ci sono imprenditori che già fanno bene il proprio mestiere; dall’altra, un bel po’che si tengono nella media e infine un altro gruppo di persone che purtroppo si stanno “improvvisando” operatori in campo turistico.
Il turismo è una disciplina complessa e il risultato si ottiene solo se tutta l’orchestra suona all’unisono. Ma quello che manca nel nostro territorio e nell’intera Costa dei Trabocchi è il “direttore d’orchestra”, vale a dire la persona (o ente) che dirige gli altri e assegna ad ognuno la sua parte per ottenere una esecuzione di grande impatto.
Come la pensano i nostri turisti? I giudizi espressi vanno dal massimo entusiasmo (“tutto bellissimo!”), all’appena soddisfatto, fino alla totale delusione.
Essendo il nostro turismo nella fase iniziale di crescita, bisogna stare molto attenti alle prime mosse, “la prima impressione è quel che vale!”. Indubbiamente la prima tappa del Giro d’Italia 2023 ha dato grande visibilità alla Costa dei Trabocchi ed ha contribuito in modo straordinario a far uscire da un lungo letargo le nostre meravigliose spiagge e scogliere, assieme storia, cultura e enogastronomia.
Ora sta a noi comunità locale – operatori privati e amministratori pubblici – non rovinare questo momento magico.
Ciò significa capire dove va il mercato. E richiede lungimiranza e vision. Significa costruire una offerta turistica competitiva e di respiro nazionale e internazionale, dove assume estrema importanza il tema della “soddisfazione totale del cliente” che è un aspetto molto complesso.
Se vogliamo sopravvivere questa è la strada: ottimizzare la programmazione turistica; sfruttare al massimo i nostri punti di forza; adeguarsi ai nuovi orientamenti del turismo; migliorare la comunicazione, gestire al meglio eventi, valorizzare le imprese, qualificare le competenze professionali e tant’altro ancora.
Sono questi tutti temi che possono essere approfonditi in dibattiti, incontri, corsi, etc. da realizzare da ottobre a marzo quando il turismo è fermo.
Non è che non si fa nulla. Enti pubblici e associazioni di categoria organizzano alcuni momenti di riflessione, ma bisognerebbe coordinare tutto in un unico progetto, invitare ogni “attore” del sistema turistico a passare dalla teoria alla pratica.
Visto da fuori sembra tutto facile, ma è difficile comprendere i sofisticati equilibri di un settore come quello del turismo, che coinvolge tutta la comunità e molti settori pubblici e privati.
Però una domanda è d’obbligo: se ci è riuscito il Salento, perché non ci dovremmo riuscire noi?
Una considerazione finale: i turisti stanno arrivando, cerchiamo di non farli scappare!
Se il comune di Vasto ritiene di poter incentivare il turismo con manifestazioni si scarso spessore e gestite da cialtroni si sbaglia. Ieri per il saggio di musica di non so quale scuola è stato vietato il parcheggio al lungomare Cordella ( zona concessione Il Delfino). Avviso di divieto di parcheggio esistente, ma ridicolmente poco visibile che ha creato disagio a residenti e turisti ( quei pochi) . Vasto è un paese ormai asfittico dove gli spazi non bastano per i residenti, figuriamoci poi per i turisti…. Ciò è frutto della gestione del territorio da sempre affidata a mezze figure impreparate, incapaci …o in mala fede. Di fatto il “turismo ” di Vasto si fonda sul ritorno nostalgico di vecchi e giovani emigrati e su qualche sprovveduto di passaggio che non ritornerà mai più.
Michele Ruzzi
Condivido appieno il commento del sig. Michele Ruzzi ed aggiungo a riguardo della gestione del territorio soprattutto durante la stagione estiva : perchè bisogna aspettare il Ferragosto , come successo lo scorso anno, per poter vedere la guardia costiera sulla spiaggia di Punta Penna intenta a contestare la presenza di gazebo di 10mq ? Anche stamani ce n’era una vicina a noi ed erano anche solo in due…!!! Ogni anno la spiaggia diventa sempre più stretta perché si tende a conservare le piante tipiche delle dune costiere ok , ma poi lo spazio restante devo contendermelo a suon di richiami verso gente che neanche conosco ? Deve pensarci chi amministra l’area o no !?