MAGAZINE – Prevenire le malattie non significa esclusivamente adottare uno stile di vita sano e sottoporsi ad una serie di controlli medici che possano minimizzare il rischio di patologie. L’ambito della prevenzione nella salute abbraccia una vasta serie di azioni, che spaziano dai comportamenti corretti fino alla gestione delle complicanze delle malattie. Si parla nello specifico di prevenzione primaria, secondaria e terziaria.
La prevenzione primaria
La prevenzione primaria si riferisce all’adozione di misure utili ad evitare l’insorgenza di malattie. Questo approccio comprende interventi sui fattori di rischio, modifiche comportamentali e strategie volte a potenziare le difese dell’organismo. Esempi tipici di questo livello di prevenzione sono le campagne antifumo, l’educazione sanitaria nelle scuole, le vaccinazioni e la promozione di stili di vita salutari. La prevenzione primaria, dunque, si concentra su individui sani, con l’obiettivo del mantenimento di questo stato di salute attraverso azioni che riducono l’incidenza di patologie.
La prevenzione secondaria
La prevenzione secondaria fa riferimento invece alla diagnosi precoce di patologie. Questo tipo di prevenzione consente interventi tempestivi che possono migliorarne la prognosi e limitarne gli effetti negativi. Strumenti chiave sono dunque gli screening, come il pap test, la mammografia e i controlli della prostata. Questi controlli non evitano l’insorgenza delle malattie, ma permettono di identificare e trattare lesioni o disturbi in una fase iniziale, un approccio che fa crescere in maniera significativa le opportunità terapeutiche e migliora l’outcome clinico. A dare supporto per questi test è il Servizio Sanitario Nazionale, ma anche chi sceglie le ampie coperture offerte dall’assicurazione sanitaria privata può beneficiare del rimborso di esami di prevenzione. In Italia sono stati compiuti sforzi enormi negli ultimi anni per la prevenzione secondaria, anche nel confronto con altri Paesi. Secondo dati Istat ad esempio in Italia le donne nella fascia 50-69 anni che non hanno mai fatto una mammografia sono poco più del 5%, la metà rispetto alle coetanee europee.
La prevenzione terziaria
La prevenzione terziaria si occupa della gestione delle complicanze e delle disabilità funzionali derivanti da una malattia già in atto. Con questo genere di prevenzione si mira a prevenire recidive, a ridurre la mortalità e a migliorare la qualità della vita dei pazienti attraverso misure riabilitative ed assistenziali. Classico esempio di prevenzione terziaria sono i programmi di riabilitazione motoria, il supporto psicologico o gli interventi per il reinserimento familiare, sociale e lavorativo dei pazienti.
L’importanza della prevenzione
La promozione della salute e la prevenzione delle malattie sono temi di rilevanza storica, profondamente connessi allo sviluppo scientifico della biologia e della medicina. Le scoperte scientifiche nel corso dei decenni hanno rivoluzionato la conoscenza delle patologie, della loro diagnosi, cura e prevenzione, portando a una maggiore consapevolezza e partecipazione delle popolazioni nei confronti delle misure preventive. Anche la politica e le istituzioni ne tengono sempre più conto. In Italia il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 rappresenta uno strumento centrale per la pianificazione degli interventi di prevenzione e promozione della salute su tutto il territorio nazionale. Articolato in macro-obiettivi, dalla prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili alla promozione della lotta contro le malattie infettive, il piano rafforza la visione della salute come risultato di uno sviluppo armonico e sostenibile dell’essere umano, della natura e dell’ambiente.
L’impatto di promozione della salute e prevenzione ha un impatto positivo anche sotto il profilo economico, perché vengono ridotti i costi a lungo termine per il Servizio Sanitario Nazionale e i costi indiretti per la società. Le malattie prevenute o diagnosticate precocemente in genere richiedono meno risorse per il trattamento rispetto a quelle scoperte in fase avanzata, e in questo modo diminuisce la pressione economica sui sistemi sanitari. C’è infine un risvolto meramente sociale in tutto questo. Le strategie preventive contrastano le disuguaglianze, perché garantire un accesso equo alle misure di prevenzione rende il sistema più inclusivo.