VASTO – Ha fatto a lungo discutere la decisione della FCD Pro Vasto di giocare le partite del prossimo campionato di Eccellenza allo stadio Giuseppe Di Vittorio di Scerni. La gestione dell’Aragona è attualmente affidata alla Vastese Calcio, fino al 31 ottobre 2024. Dunque spetterà alla dirigenza di Castelluccio trovare un accordo per giocare sul manto erboso di via San Michele.
Capitolo annunci. Nei giorni scorsi la FCD Pro Vasto ha comunicato di aver raggiunto un accordo con il dottor Franco Rucci. Parallelamente alla nomina del medico sociale, la società biancorossa ha ottenuto un’intesa di massima con il centrocampista Luca Zarate, lo scorso anno all’Union Fossacesia.
Del fattore campo e degli sviluppi in casa FCD Pro Vasto, abbiamo parlato con Alessio Maccarone, direttore dell’area marketing.
Maccarone, quali sono le vostre intenzioni? Giocherete al Di Vittorio?
Il nostro è un progetto a lungo termine concepito per offrire continuità al calcio vastese. Trasparenza e onestà sono i valori che vogliamo trasmettere e dimostrare per guadagnarci la fiducia e l’attaccamento dei tifosi. A differenza di quanto affermato da Castelluccio nei giorni scorsi, in maniera istintiva, la volontà è quella di giocare le partite del prossimo campionato d’Eccellenza nella nostra città.
Cosa sta facendo la società per fa sì che questo accada?
Ci stiamo confrontando con l’amministrazione comunale e con i referenti dell’area sportiva per garantire alla nuova società una struttura adeguata al progetto. Crediamo fermamente che sia necessario muovere i primi passi di questa nuova avventura solo ed esclusivamente con il supporto delle istituzioni. Confidiamo nel loro buon senso e siamo convinti che riusciremo a portare la Pro Vasto all’Aragona.
Durante la conferenza stampa di presentazione, il presidente Castelluccio ha dichiarato che sarebbe disposto a farsi da parte qualora dovesse entrare un imprenditore.
Ci fidiamo ciecamente delle competenze e della cultura calcistica di Marco Castelluccio. Un’esperienza comprovata sul campo quotidianamente. Il presidente è pronto a fare il bene della società, della città e dei suoi tifosi. Ma, come dichiarato da lui stesso, non è un imprenditore. Se dovesse quindi entrare una figura in grado di offrire supporto, sia dal lato economico sia dal punto di vista dei valori che noi ci sentiamo di condividere, sarebbe il primo a cogliere l’occasione.
Come vi state muovendo per allestire l’organico?
Puntiamo ad avere una squadra con una spina dorsale composta da giocatori esperti e con giovani di prospettiva. Chi sceglie di giocare con noi deve avere fame di vittorie e dimostrare un forte attaccamento alla maglia, con l’entusiasmo e la grinta necessari. Stiamo valutando diversi profili che potrebbero entrare nella rosa e non vediamo l’ora di svelare i nomi di chi ha già scelto di sposare il nostro progetto.
La tifoseria organizzata ha dichiarato che seguirà la Vastese. Come pensate di conquistare la piazza?
Se fossi un vero sostenitore, oltre a supportare la squadra e i suoi colori, mi preoccuperei del futuro della società. I tifosi vivono delle emozioni che la squadra riesce a trasmettere. Ma, se queste non sono supportate da una solida stabilità finanziaria del club, diventano sensazioni effimere. Quindi il mio desidero è quello di offrire ai tifosi una società che garantisca certezze e non continui dubbi sulla sua sostenibilità economica.
Non sarebbe stato più intelligente unire le forze economiche quindi accordarsi con la Vastese?
Assolutamente sì. Ci abbiamo provato in ogni modo. Questo desiderio non è ancora del tutto accantonato, ma non troviamo le condizioni per renderlo possibile. Noi vogliamo che la scena calcistica vastese abbia una continuità, perché questa è la passione che ci smuove e che ci unisce.
Ti aspetti che qualche imprenditore bussi alla porta?
Abbiamo già ricevuto diverse manifestazioni di interesse per il progetto. Attualmente stiamo valutando come questo interesse possa concretizzarsi in termini di ruoli e modalità. In questa fase, stiamo lavorando per stabilire le fondamenta di una struttura societaria trasparente. Ma, se non dovessimo ottenere supporto da altri imprenditori, proseguiremo con le nostre risorse attuali, affrontando le sfide una alla volta.