ATESSA – Ieri la ex SEVEL ha comunicato alla RSU FIOM altre due settimane di cassa integrazione, dall’8 al 21 luglio 2024, con un aumento del numero di lavoratori coinvolti che passano da 600 a 800. L’azienda ha confermato che la causa è il calo della domanda di furgoni cabinati destinati alla camperistica e di furgoni a passo corto. Il reparto CKD, che spedisce componenti per il Messico, non sarà toccato grazie ai volumi in aumento in America.
«Come FIOM -fanno sapere dall’organizzazione sindacale – siamo preoccupati perché riteniamo che non possa essere solo un problema di mercato. In America, i volumi dei veicoli commerciali leggeri crescono, così come in Polonia e nel Regno Unito, dove le vendite sono in aumento e la produzione di veicoli commerciali leggeri elettrici è attiva nello stabilimento di Ellesmere Port. Inoltre, a Luton verrà realizzato un nuovo stabilimento nel 2025. La nostra preoccupazione è che lo stabilimento di Atessa stia perdendo la centralità nella produzione di veicoli commerciali leggeri all’interno di Stellantis, iniziando a subire la concorrenza degli altri stabilimenti del gruppo. Ovviamente, tutto questo non colpisce solo i Lavoratori della ex SEVEL, ma sta creando problemi anche ai Lavoratori dell’indotto».
«C’è bisogno di un patto unitario tra tutte le organizzazioni sindacali, mettendo da parte le divisioni contrattuali, per aprire un percorso che porti a un piano industriale concreto, corredato di adeguati finanziamenti, che ci permetta di competere nel mercato con nuove tecnologie», hanno infine concluso dalla Fiom Cgil.