di Anna Bontempo
VASTO – Seconda puntata della rubrica dedicata al turismo a Vasto. Dopo il punto di vista dei balneatori, abbiamo voluto ascoltare gli albergatori. A rispondere alle domande di Zonalocale è Nicola Baiocco, titolare dell’Hotel Rio, storico albergo di Vasto Marina, punto di riferimento dal 1977, anno della sua apertura, di turisti e vacanzieri che decidono di trascorrere le ferie in città.
Alcuni alberghi a Vasto sono stati demoliti per essere trasformati in complessi residenziali. Quale è la chiave di lettura di questa riconversione?
«Spesso è legata ad un discorso relativo al rinnovo delle generazioni. Ci sono famiglie che non hanno avuto più interesse a continuare l’attività, si sono fatti attrarre da costruttori che avevano voglia di investire in zona, e hanno preferito vendere le proprie strutture. Io non penso che sia un problema legato alla mancanza di turismo: credo che Vasto, oltre ad essere una città bella ed attrattiva, sia in crescita. Io sono campanilista e non cambierei Vasto con nessun altro posto al mare per trascorrere le vacanze. Una cosa è certa: non ci si improvvisa albergatori. Io ho iniziato a fare questo lavoro a 18 anni, oggi ne ho 56, l’ho fatto tutti i giorni della mia vita e continuerò a farlo con lo stesso entusiasmo».
Come è cambiato il turismo a Vasto in questi anni?
«Si è completamente trasformato. Una volta c’erano soggiorni molto lunghi, quindicinali o addirittura mensili. Oggi sono molto brevi: i giorni di permanenza vanno da cinque a sette. Negli ultimi anni il turismo è aumentato, si è destagionalizzato: inizia già a conclusione della scuola e finisce, in base alle condizioni meteo, a metà o a fine settembre. Certo con una serie di iniziative si potrebbe allungare ancora di più e far arrivare il turismo a quattro mesi pieni. Questo dovrebbe essere l’obiettivo di tutti».
Quale è il target della vostra clientela?
«È rappresentato dalle famiglie. Tutti i nostri alberghi hanno camere grandi, triple e quadruple, quindi abbiamo una bella ricettività, il che significa famiglie con bambini. C’è da dire che negli ultimi anni è venuto a mancare il giovane. Gli adolescenti non scelgono di venire in vacanza a Vasto, a meno che non siano accompagnati dai genitori. La fetta di mercato che noi copriamo, con il mare bellissimo che abbiamo, con la bandiera blu e la bandiera verde, è un pubblico di adulti con bambini. Un turismo per famiglie. Prima del Covid avevamo una bella fetta di clienti stranieri, intorno al 10-15%. Tutta l’estate si affacciavano nei nostri alberghi turisti provenienti da Francia, Belgio, Germania e Austria. Oggi la prevalenza è italiana. Qualche anno fa registravamo anche grosse presenze dal Canada e dalla Norvegia. Lo sviluppo dell’aeroporto di Pescara potrebbe essere per noi una grande risorsa. Vasto ha bisogno di un aeroporto vicino per far conoscere ancora di più il nostro territorio oltre confine».
Ha detto che i giovani non vengono a trascorrere le vacanze in città. Come mai preferiscono altri lidi?
«Perché evidentemente a Vasto non trovano quello che vogliono e forse su questo dobbiamo rivedere qualcosa. Non abbiamo moltissimi eventi, i locali sono ridotti al lumicino, c’è solo il Baja Village creato dalla mia famiglia e da quella di mio cognato a rallegrare le notti vastesi. Non ci sono tutti quegli eventi che dovrebbero esserci».
È solo un discorso di eventi o anche di servizi?
«Il turismo si fa soprattutto con i servizi, ma il turismo destagionalizzato , quello di giugno e di settembre non ha bisogno di grossi servizi. In quel periodo arrivano in città turisti che vengono per lo più per la natura. Abbiamo una pista ciclabile fantastica, la Costa dei Trabocchi. Sono tutti turisti che vengono per trovare agio e riposo e gustare i nostri piatti tipici. Non cercano la musica, il caos, ma la tranquillità. E in questo noi siamo veramente forti con tutta la natura che il buon Dio ci ha dato, anche se dovremmo valorizzare di più le nostre bellezze».
Quali sono le prospettive del turismo a Vasto?
«Bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno, continuare a far crescere il turismo e cercare di allungarlo di più con degli eventi che vanno anticipati a fine maggio e portati avanti fino a settembre/ottobre, visto il meraviglioso clima che abbiamo».