VASTO – Una lettrice ha scritto una lettera con la quale intende portare all’attenzione un caso che le ha generato particolari problemi.
«Desidero esprimere il mio profondo malcontento riguardo al servizio del reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Vasto.
Mio marito, affetto da patologie cardiache, effettua regolarmente controlli all’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Di solito ci rivolgiamo a strutture private per gli holter, ma questa volta abbiamo deciso di usufruire del servizio pubblico. Così, con largo anticipo, il 29 aprile mio marito ha effettuato un holter cardiaco al San Pio di Vasto, specificando che i risultati sarebbero stati necessari per una visita in programma il 3 giugno a Roma.
Il personale ci aveva rassicurato che, con un mese di anticipo, non ci sarebbero stati problemi nel ricevere i risultati in tempo. A partire da metà maggio, abbiamo contattato ripetutamente l’ospedale per ottenere il referto, ma siamo stati costantemente rimbalzati con varie scuse: il primario non era presente, il medico non disponibile o la persona incaricata assente.
Sottolineo che a Roma, o nei servizi privati, i risultati vengono consegnati il giorno stesso o al massimo entro una settimana. L’esame richiede solo di scaricare i dati registrati dall’holter. Un’operazione che non giustifica tali lungaggini.
Ora ci troviamo costretti a recarci a Roma il 3 giugno senza il referto dell’holter, con il rischio che la visita non possa essere effettuata per mancanza di documentazione. È una situazione assurda e inaccettabile. I medici sanno che mio marito è cardiopatico e necessita di controlli periodici; avevamo chiaramente comunicato che il referto sarebbe stato necessario per il 3 giugno. Nonostante le rassicurazioni ricevute, ci troviamo senza risposta.
Segnalo questa situazione perché è necessario un cambiamento. Non possiamo permettere che altre persone si trovino nella stessa situazione in futuro. L’ospedale di Vasto deve operare in maniera efficiente e professionale. Le lungaggini burocratiche non devono compromettere la salute dei pazienti, soprattutto quando si tratta di esami semplici e di vitale importanza».
Lettera firmata