VASTO – «In merito all’ultimo comunicato stampa della Vastese Calcio, dove la società si erge a club modello del panorama sportivo, mi tocca puntualizzare per rispetto di me stesso e delle persone che leggono», inizia così la lunga nota di Federico Del Grosso, sulla panchina biancorossa da luglio al 9 gennaio 2024.
«Premesso che non ho mai avuto delle frizioni nei confronti della Vastese e di tutti i calciatori, verso i quali ho avuto un rapporto di affetto, mi complimento per l’obiettivo raggiunto con la squadra, con mister Pellicori e con il suo staff. In parte, ho contribuito a questo traguardo, ottenendo 24 dei 45 punti conquistati (di cui 2 tolti a causa di penalizzazione).
Vorrei ricordare io e il mio staff non abbiamo “abbandonato la nave”. Ma siamo stati mandati via. Io e il mio collaboratore siamo stati esonerati. Il che è diverso. Alla fine questo ha portato al raggiungimento della salvezza ma c’è da dire che – quando la società nuova è entrata – per ben 3 partite, soprattutto la prima e la seconda, siamo scesi in campo con 9 juniores in panchina. Erano arrivati giocatori nuovi non ancora in perfette condizioni. Senza calcolare questi aspetti, la società è intervenuta subito toccando l’operato del mio staff tecnico con l’allontanamento di Di Giulio. Poi, per mancanza di risultati, con l’esonero del sottoscritto e con l’allontanamento del mio preparatore atletico. Quindi probabilmente il cambio dello staff tecnico era nell’aria da tempo. Nonostante questo, mi sono sempre preso le mie responsabilità, credendo di essere il primo colpevole del trend negativo e dichiarando che la società aveva pieno diritto di cambiare gestione tecnica.
Aggiungo che se, fino al 3 dicembre, eravamo a soli 4 punti dalla zona playoff, ciò è dovuto al lavoro straordinario di una signora, Loretta Lelii. Ma nel mondo del calcio, purtroppo, si sa, è facile dimenticare. Infine, durante un incontro avuto presso la struttura dei Salesiani ho subito una frizione verbale da parte di Esposito dopo aver rifiutato una proposta economica indegna».
Non ho mai messo in dubbio le capacità di Antonio Palermo. Lo conosco da tanti anni. Non ho mai avuto discussioni con lui. Ma è importante sottolineare che nonostante la Vastese si presenti come una società modello, sotto la guida del presidente Esposito, io e il mio collaboratore Andrea Nardinocchi non abbiamo ricevuto alcun compenso dal mese di novembre fino alla fine della stagione. Infine, durante un incontro avuto presso la struttura dei Salesiani ho subito una frizione verbale da parte di Esposito dopo aver rifiutato una proposta economica indegna».