VASTO – «Il 15 aprile, a Vasto è successa una cosa talmente orrenda che vorrei che il sindaco Menna fosse il primo a condannare il gesto».
Inizia così la lettera aperta diffusa da Michele Del Piano all’indirizzo del sindaco di Vasto Francesco Menna in seguito al ritrovamento di un gatto, appartenente alla colonia felina del cimitero, morto e gettato nei secchi della spazzatura.
La lettera continua: «Lei sa benissimo che nel nostro cimitero di Vasto vive una colonia felina, riconosciuta, il cui responsabile è mia nipote che, insieme alla sua famiglia, a noi zii e ad altre persone, si prende cura di loro. Diamo loro da mangiare, a nostre spese, li sterilizziamo e li curiamo se vediamo che non stanno bene. C’era un gatto, Pippo, con un passato molto brutto, ma che era così docile e buono con chiunque si avvicinasse a lui, era la mascotte del cimitero, forse si fidava troppo. Si faceva accarezzare e ci seguiva ovunque, quando eravamo dentro il cimitero. Tutti i giorni ci accoglieva, e non solo noi, all’ingresso piccolo su via Del Cimitero; lo abbiamo visto fino a venerdì mattina e stava bene come al solito, poi venerdì pomeriggio e sabato niente. Ci siamo preoccupati, ma pensavamo che si fosse solo allontanato. Domenica mattina una signora che fa visita alla nipotina, morta in tenera età, ci ha raccontato di aver visto, venerdì pomeriggio, un gatto che non si muoveva nella stradina che costeggia la tomba dei Perrozzi. È corsa ad avvisare il custode di turno, ma dopo 2 minuti non c’era più. Pensando che stesse male e che si fosse nascosto da qualche parte siamo stati tutta la domenica al cimitero a cercarlo, ma niente. Questa mattina abbiamo rovistato in tutti i bidoni, e Pippo era lì, che giaceva sul fondo di uno di essi, privo di vita, coperto da immondizia, buttato come una vecchia ciabatta. L’abbiamo recuperato. Gli faremo l’autopsia per sapere perché non è più tra noi. Le cause del suo decesso lo sapremo, purtroppo non subito, ma ciò non toglie che è stato raccolto da terra per essere buttato in un cassonetto, forse dalla stessa persona che l’ha ucciso. Non è un caso isolato, purtroppo, perché il 1° marzo abbiamo trovato, sempre all’interno del cimitero, un altro nostro gatto, Angelo, privo di vita».
«Mi chiedo se, nel 2024, nella sua città, si possano tollerare comportamenti di questo tipo, verso creature indifese che non fanno del male a nessuno. Le chiedo di mettere più telecamere e, soprattutto, che funzionino, e maggior controllo. Le persone intolleranti verso gli animali lo sono anche verso i loro simili. Per noi, oggi, è un giorno di dolore, ma anche di rabbia perché ci sentiamo inermi e abbandonati dalle Istituzioni» conclude infine la lettera.