Di Anna Bontempo
VASTO – Attuazione del regolamento del verde, abbattimento e ripiantumazione delle alberature. È il tema al centro della Commissione permanente di vigilanza convocata per oggi, alle 18, nella sala consiliare del Comune di Vasto, dal presidente Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia). In programma l’audizione del forestale, Dr. Francesco Marsico e quella dell’assessore all’ambiente, Gabriele Barisano, ma quest’ultima slitterà perché la giunta, nel frattempo, è stata azzerata e sono state revocate le deleghe. Il tema della gestione del verde, alla luce dei tanti abbattimenti fatti in città (soprattutto pini) nel corso di questi ultimi otto anni, continua a tenere banco. Diverse le domande che verranno rivolte durante l’audizione, alcune delle quali vertono sul rispetto dell’articolo 17 del regolamento del verde, cioè quello relativo alla compensazione ambientale. Si tratta, in parole povere del reintegro di alberi abbattuti che «non potrà essere inferiore a due individui e dovrà essere proporzionato alle dimensioni dell’area di interesse». Il regolamento viene rispettato? No secondo il Comitato Amici degli alberi che, proprio nei giorni scorsi, ha diramato un comunicato con il quale poneva l’accento sulla compensazione ambientale, portando due esempi: la villetta Due Pini e la Riserva Marina di Vasto.
«Nella villetta Due Pini, ma sarebbe meglio parlare di ex villetta, sono stati abbattuti 16 pini», ricorda il referente del sodalizio, Gian Carlo Denicola, «quindi gli alberi da mettere a dimora per la compensazione ambientale sarebbero dovuti essere almeno 32, se la matematica non è una opinione.
Invece il Comune ha piantumato solo otto «stuzzicadenti» che fra vent’anni potranno essere definiti alberi per apporto di ossigeno e per lo svolgimento di altre funzioni vitali». Oggi quell’area, completamente desertificata, è diventata una desolante striscia di asfalto dove, quando il caldo si farà sentire, le auto parcheggiate, senza l’ombra e la frescura degli alberi che con la loro presenza fanno abbassare la temperatura anche di 10 gradi, diventeranno un forno.
Secondo esempio portato dal Comitato è la Riserva Marina di Vasto, il cui paesaggio, dopo l’abbattimento «per motivi di sicurezza» dei 75 pioppi presenti, è stato completamente modificato.
«Ne avrebbero dovuti mettere a dimora 150, invece il Comune ne ha piantumato 79, tutti lecci», annota ancora Denicola, «piante che hanno una lenta crescita. Questi sono gli esempi più eclatanti, ma l’elenco è decisamente lungo e porta ad affermare, senza timore di essere smentiti, che il Comune di Vasto si è dotato di un regolamento, ma è lui il primo a violarlo, quindi, per coerenza dovrebbe anche essere sanzionato», conclude il referente del Comitato.